La giunta comunale ha deliberato, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Emanuela Di Giovambattista, di avviare un’azione di ricognizione e individuazione di soggetti disponibili ad assumere l’incarico di tutore e curatore volontario di minori, di persone adulte soggette a interdizione, nonché la curatela di persone inabilitate, con l’obiettivo di redigere uno specifico Albo.
“L’esercizio della tutela si concretizza – ha dichiarato l’assessore Di Giovambattista – in interventi mirati alla cura della persona sotto l’aspetto psicofisico, socio assistenziale, scolastico ed educativo, oltre che nell’amministrazione dei beni e nella rappresentanza in tutti gli atti civili. Nel caso di minori la rappresentanza legale viene assunta sia in caso di mancanza del genitore, sia in quelli in cui i genitori non possano esercitare la patria potestà. Il settore Politiche sociali predisporrà un avviso pubblico, con l’indicazione dei requisiti di partecipazione, tra i quali vi sarà il possesso della laurea magistrale in giurisprudenza, economia, psicologia, scienze sociali o equipollenti, oltre ai necessari certificati di idoneità richiesti che tali specifici e delicati ambiti di intervento richiedono”.
La giunta, accogliendo una proposta deliberativa dell’assessore alle Risorse umane Betty Leone, ha deliberato anche di attivare le procedure relative all’acquisto di buoni lavoro per prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio, per complessivi 100mila euro. Rientrano in questa categoria attività lavorative di natura meramente occasionale che non danno luogo a compensi superiori a 7mila euro nel corso di un anno solare. Il Comune dell’Aquila ha predisposto, a tal fine, una graduatoria, formata a seguito della pubblicazione di un avviso, limitandone l’accesso a persone disoccupate o inoccupate con reddito Isee non superiore a 10mila euro annui e disponendo un limite massimo di 200 ore da richiedere a ciascun lavoratore occasionale.
“Il Comune dell’Aquila – ha dichiarato l’assessore alle Risorse umane Betty Leone – ha già fatto ricorso a questa categoria di lavoro flessibile, sia al fine di fronteggiare le molteplici esigenze di personale sopraggiunte a seguito del sisma, sia al fine di offrire occasioni di impiego e di integrazione di reddito a soggetti non occupati L’attuale quadro di crisi economica, unito alle difficoltà specifiche del nostro territorio, ha infatti determinato, come noto, condizione di esclusione lavorativa e sociale”.