Si è disputata questa sera a Paganica l'amichevole internazionale di rugby tra Gran Sasso e 14th Regiment Royal Artillery.
Tanta la curiosità dei numerosi spettatori presenti al campo sportivo di Paganica per quella che, dai nomi delle compagini in campo, si preannunciava quasi come una “battaglia d'altri tempi”: gli aquilani – che guidano il girone 4 del campionato nazionale di serie B – contrapposti niente di meno che alla squadra dell'esercito reale inglese. In mezzo al fango, dovuto alla pioggia incessante degli ultimi giorni, è stata tutt'altro che “amichevole” la gara: i trenta in campo se le sono date di santa ragione, come ogni partita che si rispetti. Ne è uscito un incontro equilibrato e denso di agonismo, terminato 38 a 31 per la Gran Sasso. Al di là del risultato, l'amichevole tra i grigiorossi abruzzesi e la squadra del quattordicesimo reggimento dell'esercito reale inglese ha evidenziato come il rugby aquilano (o almeno parte di esso) abbia ancora molto da dire, dal punto di vista della qualità del gioco ma soprattutto sotto il profilo organizzativo.
L'importanza di questi incontri internazionali non si limita ai soli aspetti sportivi. Essi possono anche contribuire a rendere – almeno per qualche giorno – la nostra città più «internazionale». I soldati di Sua Maestà, infatti, soggiorneranno stanotte nel capoluogo e, complici i fisici possenti, sicuramente alcuni di loro saranno notati nei pub aquilani in compagnia dei colleghi della Gran Sasso.
Insomma non solo l'assoluto protagonismo dell'aquilano Andrea Masi nell'ultimo SixNations – è notizia delle ultime ore la sua candidatura a miglior giocatore del torneo – e la bella prova dei giovani nazionali under 20 ad Avezzano contro l'Irlanda. La gara di stasera contro i ragazzi dell'esercito reale inglese dimostra ancora una volta che il rugby, nonostante i problemi e gli errori, continua ad essere una grande risorsa per lo sport cittadino e per la crescita di tutta la nostra comunità.