Oggi potrebbe essere la giornata decisiva per il futuro del rugby aquilano.
Nel pomeriggio, infatti, nella sede della Fir, dovrebbe arrivare la sentenza arbitrale sulla controversia che vede opposte la Polisportiva L'Aquila Rugby e L'Aquila Rugby Club.
II procedimento è stato avviato dalla società del presidente Vincenzo De Masi, che sostiene di essere creditrice nei confronti dell'Aquila Rugby Club di 220mila euro.
Il credito, a dire il vero, si riferisce a debiti contratti dall'Aquila Rugby 1936, la srl ormai liquidata che, nel 2014, cedette il titiolo sportivo alla Rugby Club. In sostanza, secondo la Polisportiva, quel debito è passato dalla 1936 alla Rugby Club con la cessione del titolo.
Se il collegio arbitrale dovesse dare ragione alla Polisportiva, L'Aquila Rugby Club si ritroverebbe gravata di un ulteriore debito - oltre a quelli certificati che ha già nei confronti di ex giocatori, fornitori e Comune dell'Aquila (si parla di una cifra oscillante tra i 300 e i 400mila euro) - che non sarebbe assolutamente in grado di pagare. Il che significherebbe, per la società, fine della corsa.
Qualora, invece, la sentenza fosse favorevole alla Rugby Club, si aprirerebbero ben altri scenari. A quel punto, la società del presidente Fulvio Angelini - che lunedì si è iscritta al campionato in attesa delle verifiche del Consiglio federale dlla Fir sulle garanzie proposte sulle pendenze debitorie nei confronti di soggetti affiliati risultanti da lodi arbitrali definitivi o da sentenze definitive - potrebbe anche iniziare a programmare la prossima stagione.
Sarebbe, data la situazione attuale, una corsa contro il tempo. Vorrebbe dire infatti (ri)costruire in pochi giorni un nuovo assetto societario, un nuovo staff tecnico (uno dei due allenatori dello scorso anno, Pierpaolo Rotilio, è andato all'Avezzano Rugby; l'altro, Luigi Troiani, ha il contratto scaduto) e una nuova rosa, visto che quella attuale, tra giocatori che sono andati via e altri a cui è terminato il prestito, non arriva a dieci elementi.
Altra incognita sarebbero naturalmente i soldi, che al momento non ci sono. Fonti interne alla società affermano però che ci sarebbero degli sponsor e anche diversi soggeti imprenditoriali interessati a investire.
Certo, se L'Aquila Rugby Club riuscisse a iscriversi, il prossimo anno avremo, in serie A, due società aquilane, visto che anche la neonata "franchigia territoriale" Unione Rugby L’Aquila (nata dall'unione di Polisportiva, Vecchie Fiamme, L'Aquila Neroverde e Gran Sasso Rugby) ha inviato la richiesta di iscrizione con cessione del titolo sportivo della Gran Sasso.
Due club dal nome praticamente uguale e dagli stessi colori sociali, dilaniati da vecchie rivalità probabilmente insanabili, sarebbero costretti a contendersi strutture, impianti da gioco e quelle poche risorse economiche disponibili sul piatto. Un mezzo suicidio.
L'Unione Rugby L'Aquila ha fatto sapere di aver già pronto lo staff tecnico, che sarà composto dagli allenatori Roberto D'Antonio (attuale allenatore dell'Under 18) e Luigi Milani (per il reparto degli avanti), e si avvarrà della collaborazione del tecnico federale Francesco Hostiè e del coordinamento di Umberto Lorenzetti.