Non ha ancora giocato la sua prima partita ufficiale, ma la United L'Aquila sta raccogliendo un grande sostegno in città.
Nata come associazione sportiva dilettantistica lo scorso 11 giugno e da poco iscritta al campionato di Terza categoria, in poco più di due mesi la campagna di tesseramento alla squadra, che prevede un contributo annuo di dieci euro, ha messo insieme più di duecento adesioni da parte di cittadini interessati a sostenere il progetto.
A spiegare l'entusiasmo, il fatto che la United L'Aquila non è una semplice squadra di calcio ma un vero progetto politico, nel senso più autentico del termine perché legato al tessuto umano della città e strettamente interconnesso con il territorio. Una realtà sportiva costruita attorno ai fondamentali dell'antifascismo e dell'antirazzismo, richiamati nello statuto dell'associazione, integrati a quelli propri dello sport popolare: il rifiuto delle dinamiche di mercificazione tipiche dello sport main stream e delle grandi federazioni, il rispetto per l'avversario, la gestione collettiva.
La compagine dirigenziale è ufficialmente composta dai 9 soci fondatori ma, di fatto, tutti i componenti del gruppo "United" fanno parte dell'organigramma societario. Sono ragazzi di tutte le età, dai più piccoli - alcuni minorenni - fino ai quarantenni, aquilani, albanesi e africani, alcuni dei quali rifugiati politici. Molti di loro accumunati da esperienze di militanza nell'ambito di collettivi e associazioni cittadine. "Siamo un gruppo eterogeneo, non vogliamo etichette. Siamo come dovrebbe essere lo sport, aperti a chiunque condivida i nostri valori", ci spiega il presidente dell'Asd Luca De Julis che nella vita gestisce la lavanderia di famiglia ma, fin da bambino, gioca a calcio.
"Ho militato nell'Oratoriana fino a quando è esitita la società -racconta a NewsTown- la mia idea era quella di ricreare l'esperienza dell'oratorio che per me è sempre stato un ambiente familiare e così, quando lo scorso inverno a Casematte ho incontrato altre persone intenzionate a mettere su una squadra di calcio, il progetto ha iniziato a prendere forma e si è sviluppato molto velocemente, passando da un piccolo gruppo di calcio a 7 ai triangolari, che abbiamo organizzato settimanalmente fino all'iscrizione in Terza Categoria".
Tra le realtà promotrici, oltre a Casematte/3e32, anche Crescere Insieme, che si occupa di minori richiedenti asilo, e lo Sprar gestito dall'Arci. Ma a sostenere il progetto oggi ci sono anche altre associazioni cittadine, a partire dalla Comunità XXIV luglio che ha messo a disposizione un pulmino per accompagnare i ragazzi senza patente agli allenamenti. "Il lavoro da fare è tanto -spiega De Julis- dalla gestione della comunicazione alla gestione degli aspetti più tecnici. Finora siamo riusciti a coordinarci attraverso whatsapp, ma il nostro obiettivo è creare un gruppo di volontari che possano aiutarci nella logistica quando partirà la stagione. Oltre alla tessera, che prevede un sostegno economico annuo di 10 euro, si può contribuire al progetto in moltissimi modi, ad esempio accompagnando i ragazzi agli allenamenti".
Per cogliere l'essenza del progetto United L'Aquila basta assistere ad un loro allenamento.
Con l'iscrizione in Terza Categoria, resa possibile grazie ad un'autotassazione del gruppo dirigente, la squadra ha ufficialmente iniziato la preparazione lo scorso 3 settembre. L'ultima volta ai campi da calcio di Centi Colella erano in 34 ad allenarsi, con amici e qualche spettatore curioso a fare da pubblico.
Se offire occasioni di socialità e integrazioni è tra gli obiettivi primari, non viene tralasciato l'aspetto della competitività a livello sportivo. Per entrare nei circuiti ufficiali di competizione, sarà necessaria una piccola selezione per individuare i 25 giocatori che costituiranno la rosa di tesserati. Ad occuparsene, l'allenatore Antonello Bernardi, medico fisiatra e già consigliere comunale di centrosinistra, che alla passione per il calcio ha dedicato gran parte della sua vita, dalla presidenza dell'Aquila fino alle esperienze da allenatore, l'ultima con il Montereale. "Gli allenamenti sono aperti, qualcuno si unisce a noi anche solo per una giornata, per stare insieme, ma il gruppo cresce di giorno in giorno -spiega a NewsTown- Ovviamente non potremo tesserare tutti, faremo una selezione prima dell'inizio della stagione, ma vorremmo davvero portare i ragazzi fuori dal campo di gioco, in giro per la città, al Parco del Castello e nel bosco di San Giuliano, per coinvolgere quante più persone possibile, perché questo è un porgetto prima di tutto sociale e poi sportivo".
In attesa dell'inizio del campionato, la squadra già pensa alle future iniziative. "A fine stagione, impiegheremo i fondi che dovessero avanzare per piccoli interventi di riqualificazione dei campi sportivi in città, non solo quelli da calcio, ma anche, ad esempio, quello da basket di via Strinella. Cerchiamo di fare un passo alla volta, ma abbiamo tante idee, siamo un gruppo unito e stiamo raccogliendo sostegno anche fuori città, tra le realtà sportive simili alla nostra che ci stanno contattando e tanta gente comune che ci chiama per comprare le tessere -conclude De Julis- I presupposti per crescere ci sono tutti".