Giovedì, 03 Ottobre 2019 04:09

Unione Rugby L'Aquila, serie A sempre più lontana. Il presidente Caporale: "Poche speranze". Mariani (Polisportiva): "Meglio ripartire da zero"

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Serve un miracolo per salvare l'Unione Rugby L'Aquila.

Lunedì 7 ottobre è la data da cerchiare in rosso, il giorno in cui si saprà se il club - nato appena un anno fa dall'unione di 4 società: Gran Sasso Rugby, Polisportiva, L'Aquila Neroverde e Vecchie Fiamme - disputerà o no il prossimo campionato nazionale di serie A, il cui inizio è previsto per il 20 ottobre. Alle 18 è in programma l'assemblea dei soci, che dovrà decidere sulla ricapitalizzazione. Servono 49mila euro per ripianare il debito accumulato lo scorso anno, dovuto, in parte, a fatture non saldate e in parte a esposizioni bancarie.

Non è certo una cifra improba ma la Gran Sasso Rugby e le Vecchie Fiamme hanno già annunciato di volersi sfilare, il che vuol dire che a conferire rimarrebbero Polisportiva e L'Aquila Neroverde. Nessuna delle due, però, ha intenzione di mettere di più di quello che prevede la suddivisione delle quote  (40% la Polisportiva e 10% L'Aquila Neroverde). Senza ricapitalizzazione la società verrebbe messa in liquidazione. L'unica alternativa sarebbe l'ingresso di nuovi soci ma la ricerca di soggetti disposti a entrare, finora, non è andata a buon fine.

Ricapitalizzare, inoltre, servirebbe a poco se contestualmente non si troveranno gli sponsor per assemblare il budget necessario ad affrontare la nuova stagione. Per disputare un campionato tranquillo servirebbero non meno di 150mila euro, soldi che in questo momento non ci sono. Alcuni imprenditori, nei giorni scorsi, si erano detti disponibili a dare una mano ma, come ammette anche il presidente dell'Unione Nicola Caporale, subentrato da pochi giorni al dimissionario Pierfrancesco Anibaldi, "di concreto non c'è nulla. Le speranze di fare la serie A a questo punto sono molto poche".     

Che ci sia aria di smantellamento ne è prova anche il fatto che a partecipare al prossimo campionato nazionale Under 18 élite non ci sarà, come l'anno scorso, l'Unione ma la Polisportiva, che si è ripresa i cartellini dei propri tesserati "prestati" all'Unione.

Senza gli atleti tornati alla Polisportiva, e considerando i tanti andati via in altre società, ora come ora la rosa dell'Unione è ridotta, sulla carta, a una quindicina di giocatori (ma quelli che si stanno realmente allenando sono ancora meno). Anche se da qui a lunedì spuntassero fuori sia i soldi per la ricapitalizzazione che quelli per il campionato, bisognerebbe allestire una squadra in tempi record. E di giocatori di categoria ancora disponibili a ottobre inoltrato non ce ne sono molti.

Per questo, in casa Polisportiva l'orientamento prevalente è quello di azzerare tutto e ripartire dall'under 18 e dalla serie C per i campionati senior. "Anche se si riuscissero a trovare i soldi per quest'anno, l'anno prossimo saremmo punto e daccapo" osserva il presidente Paolo Mariani "Meglio allora tornare a una programmazione a lungo termine. Le basi per ricostruire ci sono. Abbiamo una squadra Under 18 molto forte, composta da un nucleo di giocatori sui quali si può lavorare per tornare, in pochi anni, in serie A".

Ultima modifica il Giovedì, 03 Ottobre 2019 16:20

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