Venerdì, 03 Marzo 2023 10:10

Chiara Ciuffini, aquilana doc, campionessa Master di ciclismo

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Chiara, oggi è molto facile vedere ragazze che si allenano in bici, tutte le grandi classiche di ciclismo si svolgono sia al maschile sia al femminile. Ma quando hai cominciato tu, ben 14 anni fa, non ne vedevi di colleghe in giro, raccontaci, come è nata questa passione?

Ho cominciato a pedalare nel 2019, poco prima del sisma che ha colpito la mia città . L’inizio è nato per caso, a causa di un infortunio avvenuto a cavallo. Per riabilitare il mio fisico, mi venne consigliato di praticare il ciclismo, fu molto facile perché mio fratello già pedalava. Non ho più smesso da allora. All’inizio ero quasi una mosca bianca in un mondo soprattutto maschile , era davvero raro trovare compagne di uscita. Poi, con il passare degli anni, le cose sono radicalmente cambiate, sia a livello amatoriale e cicloturistico , sia in ambito professionistico . Molte aziende hanno capito il reale potenziale del mondo femminile e da li hanno cominciato a sviluppare materiali , bici e apparel (abbigliamento)per il mondo donna, creando sempre più interesse e attenzione . Grande merito è dato anche ai mezzi di informazione che, negli ultimi anni, hanno concesso più spazio alle gare femminili. In questo modo, è cresciuto l’interesse degli sponsor, che riescono ad alimentare finanziariamente il movimento . Più interesse si crea, più riusciremo a far avvicinare tante donne a questo sport meraviglioso che ha mille sfaccettature .

Hai ottenuto risultati di prestigio durante la tua carriera agonistica, campionessa mondiale UCI amatori, campionessa europea Granfondo a Verona, campionessa italiana Master/Amatori. Tutte queste vittorie, in gare di sofferenza fisica, dove ci vuole cuore, muscoli e testa per poter arrivare in fondo. Come ci riesci?

Da quando ho cominciato a correre nelle categorie Master ho ottenuto molti risultati , non lo nego e ne vado fiera , ma devo tutto questo a chi mi ha dato la possibilità di esprimere questa mia passione nel migliore dei modi . In primis, alla mia famiglia che ha sempre capito quanto importante fosse per me pedalare , poi, grazie alle aziende che hanno sposato i miei progetti e hanno investito sulla mia persona , come immagine , spero positiva di un ciclismo appassionato. Tra queste, la più importante per me, è sicuramente Specialized Italy , che mi ha preso e fatto crescere , fisicamente ma soprattutto personalmente. Mi chiedevi come riesco a sostenere la fatica? E’ facile quando fai le cose per passione, mai per sacrificio. Sono una testona, con una grande voglia di divertirsi pedalando, smetterò di farlo quando smetterò di ridere e di stare bene in sella ad una bicicletta . Un po’ lo devo alle mie origini e a questa terra tenace, che mi ha insegnato cosa vuol dire , non mollare mai.

Oggi il ciclismo si è evoluto, per quanto riguarda i materiali a disposizione, con questi nuovi attrezzi avresti potuto vincere di più?

Il ciclismo e la bicicletta migliorano e si evolvono di anno in anno , sia dal punto di vista dei materiali sia della conoscenza, in generale sono cambiati i metodi di allenamento e di preparazione . C’è un mondo dietro, infinito, che si evolve e non smette mai di stupirmi . Del ciclismo eroico io ho solo un lontano ricordo, perché son arrivata a pedalare già in una epoca moderna , anche se da quel momento , che a me sembra ieri, ad oggi, molto è già cambiato. Per esempio, dal cambio a nove rapporti oggi siamo arrivati 12 , dal cambio che funzionava con i cavi ora si và di elettronica e wireless , dai freni wbrake ora si usano freni a disco. L’ evoluzione ha alleggerito le bici , le ha rese più maneggevoli , sicure e affidabili ma il discorso è sempre lo stesso ... ci vogliono gambe ,testa e cuore.

In conclusione, puoi raccontarci le sensazioni che continui a provare quando inforchi la bici, blocchi gli scarpini e inizi a pedalare?

Le sensazioni sono di libertà, di passione e di vita. È stata una forma di rinascita, alla bici devo tutto ciò che sono ora . È quella passione che senti scorrere nelle vene, quando di notte sei sveglia e pensi dove, la mattina successiva, vorresti arrivare con la forza delle tue gambe. Sembra incredibile che, quello che avresti pensato impossibile , con la forza e la determinazione, il giorno diventa fattibile e conquistabile . La bici ti mostra come, i limiti, sono solo nella nostra testa o nella testa di chi ci circonda , ti insegna a trovare lo spiraglio di sereno nella giornata grigia e nuvolosa , ti insegna a sopportare la sofferenza, perché la soddisfazione in cima non avrà mai eguali . Ma non è facile da capire e da dire a parole , il ciclismo va provato , per essere compreso fino in fondo. L’ aria che ti colpisce il viso d’inverno gelida e pungente , ti sembrerà quasi la medaglia da attaccare alla tua camicia una volta scesa di sella e, sicuramente, ti farà vivere le giornate con un sorriso diverso. È dopaminergica la bici ... una droga , l’unica buona ...la più buona che conosca .

Ultima modifica il Venerdì, 03 Marzo 2023 23:12

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