La cornice dello stadio Tommaso Fattori, gremito di pubblico, nonostante l'amaro in bocca dovuto alla sconfitta della Rugby L'Aquila, ha messo in luce l'epilogo trionfale della Rugby Roma che hanno conquistato in terra d'Abruzzo la promozione in serie A, con due turni di anticipo.
I giocatori dell'Aquila però, come si dice in queste circostanze, escono a testa alta, senza però aver sfruttato le occasioni favorevoli, in quei momenti di gioco dove il neroverde ha dominato, occasioni che avrebbero potuto invertire l'andazzo della partita.
La storia sul prato verde del Tommaso Fattori racconta che la partita è iniziata subito con grande tensione agonistica, il pacchetto difensivo neroverde ha controllato la situazione davanti alle prime sortite della corazzata romana.
Un lungo calcio in avanti di Pupi crea una occasione non messa a frutto. I padroni di casa provano ad imporre il loro gioco, ma è subito la Rugby Roma a sbloccare il risultato con un calcio piazzato, di facile esecuzione, da posizione centrale. Poteva essere l'abbrivio per la salita in cattedra della capolista, ma i neroverdi invece interpretano al meglio il match.
Adrenalina a mille con un guizzo di Petrolati, dopo un ottimo disimpegno di Pupi, fermato a pochi centimetri dalla meta. A seguire poderosa spinta della mischia neroverde, sui cinque metri, e la Rugby Roma riesce, non senza difficoltà, a negare la meta. Si infiammano gli spalti dello stadio, l'offensiva diventa un assedio. Sebastiani prima e Suarez poi, ovale in mano, tentano invano lo sfondamento, niente da fare anche per Pupi, che sguscia via dopo una serie di finte.
A seguire è un fuoco di fila di percussioni a pochi metri dalla meta. Ma i romani confermano il motivo per il quale sono primi in classifica a 14 punti di distacco dalla seconda, respingendo tutti gli attacchi, sbagliando poco o nulla. Poi la beffa, dopo oltre un quarto d'ora dietro le barricate, i romani, al primo ribaltamento di fronte, con una touche conquistata nei 5 metri, riescono ad andare a meta, trasformata, fissando il risultato sullo 0 a 10.
I neroverdi incassano bene la mazzata, e tornano all'offensiva, ma né Capocaccia, né Lepidi, riescono a monetizzare gli sfondamenti e i buoni spunti corali di gioco. Ad inizio della ripresa, i neroverdi si scaraventano ancora in attacco, ottengono un calcio piazzato, trasformato da Jacopo Alfonsetti. Esce dal campo Di Febo, dopo un brutto colpo al volto, sostituito da Sacco. Ripristina le distanze sul 3 a 13 però la Rugby Roma, con un altro calcio piazzato trasformato. Altro calcio piazzato, questa volta a favore dei neroverdi, ma Jacopo Alfonsetti non trasforma.
Si battaglia nei 20 metri romani, ma come nel primo tempo, il muro difensivo resta invalicabile. Sebastiani esce ed entra Breglia. La stanchezza si fa sentire, e la Rugby Roma, di solito infallibile nei calci piazzati, non mette l'ovale tra i pali, per ben due volte. Finale teso, per un fallaccio dei romani, animi che si infiammano, dentro e fuori il campo.
L'arbitro fischia la fine del match. Esplode la gioia e la festa per la Rugby Roma che torna in serie A. Per i neroverdi applausi meritati e guadagnati.