StudenTown sbarca a Ferrara. La nostra inviata Federica Adriani seguirà da vicino i principali eventi del "Festival di Internazionale", manifestazione organizzata dal celebre magazine, che ogni anno annovera tra i propri ospiti nomi illustri. Stamane è stata presentata in conferenza stampa la settima edizione, che coincide anche con i primi vent'anni del periodico. E' possibile visionare il programma completo della manifestazione qui.
E' stata presentata stamane alla stampa la settima edizione del festival di Internazionale a Ferrara, presso la sede municipale del comune emiliano. Con l'edizione di quest'anno si festeggeranno anche i 20 anni della rivista.
Presenti alla conferenza il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto, il vicedirettore di Internazionale Chiara Nielsen, il rettore dell'Università di Ferrara Pasquale Nappi, il direttore della Fondazione Unipolis Walter Dondi, la presidente di Internazionale Ferrara Alice Bolognesi, il direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara Roberta Ziosi, il presidente dell'Arci Ferrara Paolo Marcolini, il sindaco di Cento Piero Lodi e il responsabile public awerness di Medici Senza Frontiere Barbara Galmuzzi.
L'evento, di grande rilevanza per Ferrara e per l'intera provincia, si terrà dal 3 al 6 ottobre e, come ogni anno, sarà all'insegna di dibattiti, incontri e spettacoli dedicati al mondo del giornalismo e dell'informazione, con ospiti da tutto il mondo.
L'inaugurazione è attesa per domani pomeriggio alle 18, aggiungendo dunque un appuntamento pomeridiano-serale di "giovedì", oltre alle tradizionali giornate del weekend, che hanno contraddistinto le precedenti edizioni della manifestazione. Per l'occasione saranno proiettati presso il Cinema Boldini i film La jaula de oro, di Diego Quemada-Dìez, e a seguire La mia classe, di Daniele Gaglianome. Entrambe i film sono dedicati al tema dell'immigrazione.
"Siamo orgogliosi di inaugurare questa edizione con un'apertura inusuale per noi, cinematografica. Per festeggiare i 20 anni di Internazionale e per introdurre nel festival il cinema d'autore" ha affermato con entusiasmo Chiara Nielsen, nel corso della conferenza stampa.
Uno spazio speciale nel corso della quattrogiorni sarà riservato al mondo dei giovani, sia per la trattazione della questione dell'occupazione giovanile, sia perché numerosi ragazzi, studenti universitari e liceali, interverranno con progetti audiovisivi. "A rendere possibile una così forte partecipazione dei giovani è proprio l'integrazione fra Università e Città, soprattutto in occasione del festival", ha ribadito il rettore Pasquale Nappi.
Un appuntamento, dunque, che diviene motore culturale ed economico per l'intera comunità ferrarese. Attesa con impazienza ogni anno dai lettori di Internazionale di tutta Italia e accolta con plauso e orgoglio dalla cittadina emiliana.
Il programma del 2013 prevede ben 149 incontri, che si svolgeranno prevalentemente in inglese, tutti con traduzione simultanea in italiano e alcuni traslati anche nella lingua dei segni. Ogni evento (a ingresso gratuito, tranne alcune proiezioni audiovisive) è rivolto sostanzialmente a tutte le fasce d'età. I diritti dell'uomo, da quelli negati a quelli che si stanno affermando, ill diritto alla mobilitazione online e quello alla famiglia, costituiranno il filo conduttore del festival.
Ospiti d'onore per la settima edizione saranno lo statistico statunitense Nate Silver, l'intellettuale arabo Elias Khoury, la sociologa Susan George, la giornalista egiziana Mona Elthawy - che denunciò su twitter le violenze subite dopo l'arresto per l'occupazione di piazza Tahrir - l'editrice indiana Urvashi Butalia e la giornalista radiofonica congolese Chouchou Namegabe, vincitrice del premio Anna Politkovskaja 2013.
Internazionale nasce nel 1993 come settimanale d'informazione. Ispirato al periodico francese Courrier International, è diventato in breve tempo un punto di riferimento per l'editoriale italiana. Diretto da Giovanni De Mauro, il magazine annovera collaborazioni fisse di prestigio, come quella del politologo e linguista statunitense Noam Chomsky, o del giornalista britannico Bill Emmott.