Mercoledì, 06 Novembre 2013 21:26

Da studenti a docenti: come passare dall'altro lato della cattedra?

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"La scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande maestro", disse Rita Levi-Montalcini.  Grazie ai continui stimoli che la scuola offre a insegnanti e alunni, quella del docente è l'unica professione che ha il grande merito di trasmettere attivamente il sapere. Come lo studente impara dal maestro, così il maestro impara a sua volta dallo studente, in un circolo virtuoso di crescita culturale e umana.

Per questo l'insegnamento è da sempre una delle professioni più ambite dai neolaureati. Un po' per la flessibilità degli orari tipica di questo lavoro, ma anche e soprattutto per la possibilità di poter rapportarsi costantemente con bambini e ragazzi. Il cammino universitario per accedere alla professione inizia dalla scelta del piano di studi, affinché si raggiungano sufficienti crediti formativi universitari (cfu) in alcune aree disciplinari.

Le linee guida per una corretta compilazione del curriculum universitario, che permetta l'accesso alle varie classi di concorso - codici alfanumerici che indicano l'insieme delle materie dell'insegnamento - si possono trovare sul sito web del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR).

Il secondo step è il Tirocinio Formativo Attivo (TFA). Si tratta di un corso post-laurea obbligatorio per l'abilitazione all'insegnamento, e rappresenta anche uno dei requisiti minimi per ogni concorso pubblico bandito dal MIUR. Il TFA è ad accesso programmato, dura circa un anno (475 ore, per l’esattezza) e prevede un esame finale. Ogni anno la Regione stabilisce i posti disponibili.
 
Una volta ottenuta l'abilitazione, l'obiettivo è "l'immissione in ruolo", vale a dire l'assunzione a tempo indeterminato. Il concorso per divenire "docente di ruolo" è stato bandito quest'anno dopo ben tredici anni di sospensione, dovuta alla saturazione dell'ambiente professionale scolastico.

Entrambi i canali di reclutamento, sia il concorso che il TFA, permettono di accedere rispettivamente a due graduatorie stilate dal Provveditorato: quella di merito e quella ad esaurimento. Quest'ultima viene aggiornata ogni tre anni ma dal 2008 non è più possibile iscriversi, in quanto chiusa all'inserimento di nuovi nominativi. In base ai posti disponibili, ogni anno viene attinto il 50% dei docenti a tempo indeterminato dalla graduatoria di merito e il restante da quelle ad esaurimento. La "Riforma Fornero" però, modificando i requisiti pensionistici dei docenti, ha causauto una diminuzione di posti disponibili e di conseguenza una staticità delle graduatorie.

Inoltre con il TFA a numero programmato, la difficoltà del concorso e le graduatoria ad esaurimento ormai chiusa da cinque anni, passare dall'altro lato della cattedra non è così semplice. Il sogno di un posto come insegnante di ruolo, dunque, si fa sempre più distante.

di Ludovica Salera

Ultima modifica il Giovedì, 07 Novembre 2013 13:24

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