Martedì, 14 Novembre 2017 16:18

Due Nobel all'inaugurazione dell'anno accademico del GSSI

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Si è aperto con una lectio magistralis di Berry Barish, uno dei tre fisici premiati con il Nobel lo scorso 3 ottobre per la scoperta delle onde gravitazionali, il nuovo anno accademico del Gran Sasso Science Institute.

Barish, 81 anni, premiato insieme a Kip Thorne e Rainer Weiss, è membro del comitato scientifico del GSSI e ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione, svoltasi all'Auditorium del Parco, insieme a un altro premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia.

La scuola di dottorato internazionale diretta da Eugenio Coccia, istituita all'Aquila dopo il terremoto, ha contribuito attivamente, con alcuni suoi ricercatori, alla rivoluzionaria scoperta, che ha coinvolto migliaia di scienziati in tutto il mondo.

Ed è da tutto il mondo che arrivano i quaranta ricercatori che, ogni anno, vengono selezionati per i quattro dottorati offerti dalla scuola: fisica astroparticellare, matematica, informatica e urban studies.

Dal 2013, ha affermato Coccia, anno dell'inizio delle lezioni, il GSSI ha più che raddoppiato le domande di iscrizione, passate da 600 alle quasi 1500 del 2017.

Numeri che, ha dichiarato il rettore, certificano la credibilità e l'attrattività che la scuola - una dei sei istituti di alta formazione dottorale presenti in Italia (gli altri cinque sono la Sant'Anna e la Normale di Pisa, la Sissa di Trieste, lo Iuss di Pavia e l'Imt di Lucca) - è riuscita a costruirsi in questi quattro anni, non solo in Italia. Quasi la metà dei ricercatori del GSSI proviene da oltreconfine: dal resto d'Europa ma anche dall'Asia, dall'Africa, dall'America.

Ma come avvengono le selezioni? Sulla base dei titoli, dei curricula e del merito ma anche, ha ricordato sempre Coccia, guardando al talento, alla potenzialità e alla voglia di crescita individuale dei singoli e ai progetti di ricerca presentati al momento della sottoscrizione della domanda.

I numeri in crescita dell'istituto hanno reso necessario un suo allargamento attraverso l'acquisizione di nuovi spazi, oltre a quelli dell'ex Isef, sua sede principale: la Regione ha donato il palazzo dell'ex Gil - inaugurato proprio oggi - mentre per le residenze dei ricercatori sarà utilizzata parte dell'ex Grand Hotel. Tre edifici raccolti in pochi metri, che daranno vita, ha osservato Coccia, a un vero e proprio campus universitario diffuso in centro storico.

"Storicamente qui c'è un gruppo che si occupa di onde gravitazionali che seguo io, nella scoperta il gruppo dell'Aquila che lavora all'esperimento Virgo ha avuto un ruolo molto importante" ha detto Barish. "Il Gssi è una scuola di eccellenza pensata per il futuro di questa città. Attrae i migliori studenti dal mondo e anche dell'Italia ed è connesso alle ricerche che, per la parte fisica, si fanno nei Laboratori del Gran Sasso".

"Sono associato al Gssi da parecchi anni" ha affermato invece Rubbia "la fase importante è quella di oggi perché l'istituto è in posizione di eminenza scientifica. Trovo che sia una cosa molto importante. L'Aquila città della ricerca e della scienza? È un'opportunità, bisogna concentrarsi sulla capacità di trovare ragazzi che possano utilizzare le risorse della scuola per portare avanti ricerche originali".

Oltre a Rubbia e a Barish, all'avvio del nuovo anno accademico del GSSI ha preso parte anche il sottosegretario all'Economia Paola De Micheli. "Il governo non ha mai smesso di dedicare il 110% della sua attenzione alla ricostruzione, sia del 2009 sia a quella del terremoto più recente. Ricostruire - ha aggiunto De Micheli - è complicatissimo, soprattutto nelle aree interne, però non abbiamo mai, nemmeno per un minuto, smesso di lavorare alla ricostruzione. Lo dimostra il fatto che abbiamo depositato un emendamento al decreto fiscale, dove sono ricomprese altre norme di ulteriore accelerazione e riorganizzazione per migliorare ancora l'efficienza della ricostruzione".

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Novembre 2017 00:45

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