Una città che non ti aspetti. Che non lascia basiti al primo sguardo, che non segna al primo incontro. Una città da scoprire, da vivere sulla pelle. Un paese, il Belgio, che si pone come un'anomalia nello stereotipo italico di un nord Europa umanamente freddo, talvolta inospitale e sostanzialmente troppo diverso dalle abitudini latine e mediterranee a cui siamo saldamente ancorati.
Ebbene, vi presento il Belgio, o quantomeno una delle città più rappresentative, Liegi.
La città incarna lo spirito di questa piccola nazione abbracciata da Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e accarezzata dal mare del nord.
Qui a Liège, la città del commissario Maigret di Simenon, le costanti sono sostanzialmente due: una vivibilità cittadina deliziosa, che rende facile la vita quotidiana in quasi tutti i suoi aspetti e, senza dubbio, il folklore: impersonato dallo spirito festivo dovuto in larga parte a una spiccata predilezione alla vita universitaria, notturna, giovanile e non.
Uno dei primati che simpaticamente viene conteso tra Liège e le vicine Lovanio e Namur, è quello di città più festaiola del Belgio.
A Liegi la cultura è una festa, e fare festa è una forma di cultura. In queste città l'apporto universitario è stato determinante per il proprio sviluppo.
Nel caso specifico di Namur e Lovanio (prima università fondata in Belgio), si parla di due città costruite intorno all'università e votate completamente alla vita accademica.
A Liegi si respira aria internazionale, un profondo respiro di convivenza cosmopolita, di cooperazione.
Le piccole vie del centro si snodano in un turbinio di tipicità che si mescolano ad una internazionalizzazione profonda ed autentica.
Tra ristoranti giapponesi, cinesi, marocchini, turchi, italiani si arriva a Place du Marché, centro delle tipicità culinarie belghe influenzate dalla vicina Germania.
Il Belgio assorbe e convoglia dentro di sé il meglio delle nazioni vicine e lontane. Probabilmente il modo migliore di girare questa cittadina è sgranocchiando un cono di "frites", quasi un culto qui, e sorseggiando una ricca triplo malto belga.
Ecco. La birra. Se fare festa è una costante della "vie liegioise", l'inseparabile compagna di festa è proprio la birra. Questo è il paese con la miglior birra al mondo, senza dubbio.
L'atmosfera è frizzante, a qualche ora di treno si trova una delle abbazie trappiste più antiche al mondo, Westvleteren. Ogni anno la birra omonima che viene prodotta in questa chiesa medievale immersa nella campagna, viene annoverata come una delle migliori birre del mondo (provare per credere).
Il fiume che attraversa Liegi, la Meuse, è impreziosito dai ponti luminosi che scintillano nello specchio d'acqua notturno.
Un ulteriore spettacolo si presenta quando si arriva alla grandiosa stazione "Guillemins", un azzardo d'architettura per una città nord europea data la struttura e il colore bianco brillante tipico dell'Andalusia, terra d'origine dell'architetto spagnolo che l'ha progettata, Santiago Calatrava.
Se ci si inoltra per le vie del centro, oltre alle deliziose vie dello shopping, alla piazza di Saint Lambert dove un tempo sorgeva la più grande cattedrale gotica d'Europa, si entra quasi senza accorgersene nel "Carré". Ci si entra senza accorgersene solo nelle ore diurne, la notte si trasforma. Un intero mini quartiere completamente votato alla vita notturna, alla "fête". Dal tramonto del sole, "le Carré" diventa un permanente punto di movida notturna, dove studenti di tutte le nazionalità si ritrovano per celebrare lo spirito tipico di questa piccola città, fiumi di birra e un'atmosfera di euforia costante prendono per mano la notte accompagnandola fino alle prime luci dell'alba.
Una meta perfetta per un Erasmus leggendario, un Erasmus Liègendaire.