Brutte notizie per l'Università dell'Aquila dal rapporto Anvur - l'Agenzia Nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Il dossier è stato presentato due giorni fa a Roma alla presenza del ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza ma è disponibile gratuitamente anche sul sito dell'agenzia http://www.anvur.org/rapporto/
Quella dell'Anvur è, in sostanza, una valutazione della qualità della ricerca italiana, frutto di un lavoro di analisi durato 20 mesi su una mole di dati relativi al settennato 2004-2010.
L'Anvur ha confrontato la qualità della ricerca di 133 strutture all'interno di 14 aree scientifiche definite dal Consiglio universitario nazionale: dalle 'scienze fisiche' alle 'scienze della terra', dalle 'scienze mediche' a quelle di 'ingegneria industriale e dell'informazione.
Sono state valutate novantacinque università pubbliche e private, dodici enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione e ventisei enti volontari.
L'Anvur ha stilato tre graduatorie tenendo conto delle dimensioni degli atenei e suddividendoli in grandi, medi e piccoli. Ogni classifica mostra le università che hanno avuto la migliore performance media nelle diverse aree. Ebbene, nella sua graduatoria di appartenenza, quelle delle università di medie dimensioni, L'Aquila si è piazzata 25esima su 31 posizioni. Il primato è andato a Trento mentre la peggiore è stata la Carlo Bo di Urbino.
La classifica vede un indiscusso dominio degli atenei del Nord: subito dietro Trento, infatti, ci sono Bolzano, Ferrara, Milano San Raffaele, Piemonte Orientale, Venezia Cà Foscari. L'Aquila, tuttavia, è dietro anche rispetto ad alcune università del centro-sud, tra cui Foggia, Basilicata, Sannio, Sassari e, non ultima, Teramo.
Buone notizie per il capoluogo arrivano invece dal Gran Sasso Science Institute, la nuova scuola internazionale di dottorato che aprirà i battenti il prossimo autunno. Si tratta di un nuovo polo di eccellenza scientifica finanziato dal Governo e dalla Regione, nato per iniziativa dell'Istituto nazionale di fisica nucleare in collaborazione con la Sissa di Trieste, la Sant'Anna di Pisa e L'Imt di Lucca.
Su un totale di 40 borse di dottorato messe a disposizione dall'Istituto sono arrivate 522 domande da giovani provenienti da ogni parte del mondo. Un risultato che, come ammette il direttore della scuola di dottorato Eugenio Coccia, è andato oltre le più rosee aspettative.
I corsi e le lezioni del GSSI, che si terranno esclusivamente in inglese, inizieranno il prossimo novembre e saranno divise in 4 aree: fisica delle particelle, metematica e scienze informatiche, business innovation e sviluppo territoriale. L'istituto opererà in via sperimentale per 4 anni.