E' noto - anche attraverso recenti ricerche sociologiche - che il web sia utilizzatissimo dagli aquilani dopo il sisma. Anche durante il periodo di emergenza seguente al 6 aprile 2009, molti aquilani dispersi nelle tendopoli o sulla costa abruzzese utilizzavano i social network come Facebook per comunicare, proporre, protestare e riflettere sul terremoto e il post-terremoto. E' altrettanto noto che le cosiddette ICT (Information and Communication Technology) hanno aperto un potenziale ampio ventaglio di partecipazione dal basso, grazie al quale i cittadini possono prendere decisioni più o meno importanti direttamente su piattaforme virtuali. Non è dunque un caso che a L'Aquila siano nate, negli ultimi anni - oltre a innumerevoli blog e quotidiani di informazione - anche applicazioni (apps) per smartphone, e piattaforme multimediali che hanno l'obiettivo di tradurre e semplificare il cambiamento, innegabile, che vive il nostro territorio.
A tal proposito è stata presentata ieri al pubblico Smartaq, una piattaforma multimediale fruibile sia su computer che sui telefoni smartphone, fondata proprio sui "principi della partecipazione e della condivisione". Il sito web (non ancora operativo) è stato presentato dal suo ideatore e realizzatore Piergiorgio Leocata direttamente nella sede del Consiglio Comunale di Villa Gioia, a dimostrazione che la sinergia tra il progetto stesso e l'amministrazione è forte. Immancabile la presenza dell'assessore con delega alla smart city Alfredo Moroni, onnipresente nelle conferenze stampa in questi giorni di Perdonanza, che sostiene il progetto perché “in sintonia con la nostra idea di smart city”, come ha evidenziato egli stesso durante l'incontro.
E in effetti, come precisa Leocata, il progetto Smartaq “si fonda sulla figura del cittadino, tenendo conto delle caratteristiche delle smart cities, città fondate con parametri e peculiarità ben definite”. Di cosa parliamo? Di una piattaforma multimediale che si basa sul principio di geolocalizzazione (l'identificazione della posizione geografica nel mondo reale di un dato oggetto, come ad esempio un telefono cellulare o un computer connesso a internet) che permetterà di mappare gli edifici della città e di tutti i paesi del Cratere sismico. Ognuno potrà fotografare l'edificio in questione, inserendo nel portale diversi contenuti relativi allo stato di quell'edificio (es. se in attesa di abbattimento o di lavori di ristrutturazione) fornendo i dati dell'eventuale cartello dei lavori e l'esatta posizione, tramite la geolocalizzazione gps. Per quanto riguarda la partecipazione, il portale avrà una sezione propositiva in cui la cittadinanza potrà proporre le proprie idee per la riqualificazione degli spazi urbani a L'Aquila. Il ruolo del Comune sarà quello di recepire le istanze provenienti dalla società civile e vagliarle. Dubbiose, almeno per ora, le modalità di verifica delle informazioni: infatti se da un lato c'è un doppio controllo (da parte degli utenti e degli amministratori del portale) dall'altro non c'è comunicazione tra gli uffici tecnici del Comune e il portale stesso. Leocata, tuttavia, ha ribadito che la mappatura si basa sul “dato di fatto dell'osservazione visiva da parte del cittadino”. Sicuramente un primo livello di controllo esiste (quello degli utenti e degli amministratori), vedremo in futuro se sarà necessaria una miglioria dal punto di vista della verifica delle informazioni. Certo è che il progetto, seppur appoggiato dall'amministrazione, è indipendente dal punto di vista economico e si autofinanzierà attraverso il crowd funding, una tecnica di donazioni di simpatizzanti e utenti attraverso la rete.
Smartaq non è il solo progetto multimediale per L'Aquila. Esistono diverse applicazioni per smartphone in grado di dare informazioni dettagliate sulla città, in un'epoca in cui non si può prescindere dalla rete, neanche per quanto riguarda le politiche del turismo o l'erogazione dei servizi di un'amministrazione locale.
Alcune di queste app sono state sviluppate dall'aquilano Andrea Parisse; iL'Aquila, app per iPhone nata nel 2011, permette di individuare rapidamente informazioni storiche e turistiche, numeri, link utili e news su L'Aquila. Nei primi mesi dello scorso anno è stata sviluppata da Gianluca Cincis una app uguale anche per software Android (“L'Aquila per Android”). Nello stesso periodo lo stesso Parisse ha lanciato BorghiAQ, contenente informazioni soprattutto turistiche (strutture ricettive, attrazioni e monumenti) sui borghi dell'Abruzzo interno. Infine, in questi giorni di Perdonanza non tutti sanno che esiste – sempre progettato e sviluppato da Parisse – una app per iPhone su Celestino V. La applicazione fornisce al fruitore pillole storiche sul Papa del "gran rifiuto" e permette di visualizzare la mappa e la descrizione dei principali luoghi della sua vita, di consultare una sua biografia e conoscere qualcosa in più sul primo Giubileo della storia. Inoltre consente di rimanere aggiornati con le news sulla Perdonanza, preziosissime soprattutto in una edizione come quella di quest'anno in cui le brochure contenenti il programma della manifestazione sono terminate dopo solo due giorni. “Noto con piacere che stanno nascendo altre iniziative tecnologiche per la rinascita dell'Aquila e per la partecipazione collettiva, come Smartaq”, racconta a NewsTown Andrea Parisse “Con queste applicazioni spero di aver dato un contributo alla nostra città, soprattutto in termini di turismo”.
A sviluppare applicazioni per cellulari è stato anche Renzo Cappelli, 22 anni, studente al terzo anno della facoltà di informatica dell'Università dell'Aquila. CityAQ è una app per Android, volta a creare una presentazione utile al fine di diffondere storia, caratteristiche e punti di interesse della città: “E' una guida sia per i turisti che per gli aquilani” ci tiene a sottolineare il giovane studente “l'applicazione tiene conto dei percorsi chiusi, infatti i segnaposto sulla mappa, sono inseriti e aggiornati nell'app e riguardano solo i monumenti che sono accessibili fuori dalle transenne della zona rossa”. Un'ottima guida, dunque, anche per aggiornarsi delle zone riaperte al transito perdonale e verificare quelle ancora inaccessibili a quattro anni e mezzo dal terremoto.
Queste sono solo alcune delle piattaforme multimediali realizzate a L'Aquila e per L'Aquila dopo il sisma. Sarebbe bello che il Comune – e in particolare l'Assessorato al turismo – prendesse in considerazione questi progetti anche nel momento in cui pianificherà (se mai inizierà a farlo) lo sviluppo turistico della città, di cui si parla tanto in questi giorni di celebrazioni celestiniane.