In questi giorni, in ogni angolo della città, si discute della Perdonanza. Come tradizione vuole, a fine agosto l'argomento di conversazione è sempre lo stesso come, probabilmente, è giusto che sia. D'altronde è l'evento di cui da sempre si fregiano gli aquilani.
Nei primi giorni della 719esima edizione della manifestazione (anche se la versione moderna si svolge dal 1980) si è registrato un boom di presenze. A camminare tra le vie del centro storico incerottato a causa del sisma e di una ricostruzione che stenta a partire, giovani (e non) aquilani e anche turisti. Però, le prenotazioni negli alberghi della zona non confermano la massiccia presenza di turisti. E allora come tornano i conti? La maggior parte degli avventori che in questi giorni partecipano alle iniziative in centro sono turisti 'mordi e fuggi', per lo più romani ma provenienti anche da fuori regione, irrimediabilmente attratti non solo dalla storia dell'indulgenza di Celestino V ma anche dalla curiosità di conoscere L'Aquila a quattro anni dal terremoto che la sconvolse.
Qualcuno parla di 15mila presenze tra venerdì e sabato, e una cifra certa non è stata fornita. E' certo però che nelle vie del centro è appena terminato un weekend di vita e musica (anche troppa, con locali che gareggiano e chi riversa più decibel in strada) scemate parzialmente solo ieri sera, a causa della pioggia caduta in città nel pomeriggio e delle temperature leggermente più rigide. Fa una certa impressione, ad esempio, la mancanza totale di parcheggi liberi di sera (anche in zone normalmente quasi abbandonate, come il quartiere di Santa Maria di Farfa) a dimostrazione che gli aquilani in questi giorni di certo non se ne stanno di fronte la televisione.
Un dato c'è: sono terminate le brochure con il programma della manifestazione, distribuite nei giorni scorsi dal Welcome Point di Piazza Duomo e nei bar del centro storico. Ne erano state stampate circa 20mila (distribuite in città e nell'Abruzzo interno e costiero), e se da un lato è positivo il fatto che siano andate a ruba, dall'altro ci si chiede il perché di questa cifra esigua, considerando che ventimila persone avranno passeggiato in centro solo nei primi tre giorni. Stiamo parlando, comunque, di numeri non eccessivamente lontani da quelli delle scorse edizioni, e quindi facilmente prevedibili. E allora l'assessore alle Opere pubbliche e vicepresidente del Comitato Perdonanza Alfredo Moroni corre ai ripari: 30mila i depliant che saranno in distribuzione da oggi, recanti non solo notizie storiche sul corteo della Bolla ma anche indicazioni specifiche sul codice comportamentale da seguire durante la sfilata del 28 e sull’organizzazione degli spazi antistanti la Basilica di Collemaggio, ridotti a causa dell’inagibilità della Basilica stessa. Delle vere e proprie istruzioni per l'uso, dunque. Una sorta di vademecum da mettere in tasca o portare nella borsetta per capire come ci si deve comportare nel giorno dell'apertura della Porta Santa di una Basilica dichiarata recentemente inagibile, almeno fino al 2016.
Sui 30mila depliant di istruzioni per l'uso, però, non c'è il programma della Perdonanza Celestiniana 2013. Certo, è disponibile sul sito web ufficiale della manifestazione e possiamo leggerlo ogni giorno sui quotidiani locali, ma è un fatto che sia terminata la distribuzione dei programmi a tre giorni dall'inizio dell'evento più importante della città, quello su cui hanno puntato (o, almeno, lo hanno dichiarato) diverse amministrazioni che si sono alternate negli ultimi anni a Palazzo Margherita.
“Compatibilmente col poco tempo che il Comitato, nominato solo due mesi fa, ha avuto a disposizione” afferma Moroni in una nota “abbiamo cercato di dare il maggior risalto possibile alla promozione dell’evento, cercando di esportarlo oltre i confini della città, in luoghi strategici dove il turismo è costante e fidelizzato. Con la creazione, poi del Comitato permanente (permanente per l'attività e non per i componenti, ndr) avremo la possibilità di effettuare una promozione costante su tutto il territorio nazionale, capace di destare attenzione ed attesa”. Insomma, per l'Assessore siamo solo all'inizio.
Un fatto è certo: se vogliamo far sì che la Perdonanza diventi quell'evento nazionale e internazionale che possa richiamare turisti e interesse da più parti d'Italia e del mondo, la politica (e non solo) dovrà cambiare davvero il passo. Iniziare a lavorare per l'edizione successiva subito dopo la chiusura di quella precedente già sarebbe un buon inizio.
Per il momento, la città incamera questi primi tre giorni di pienone – che non necessariamente significa alta qualità, s'intende – consapevole della necessità di un passaggio da un turismo fugace a quello strutturato e organico e e in attesa di una Perdonanza che davvero apra le porte al mondo.