Un giorno saremo (più o meo) tutti in grado di programmare le cose e fargli fare (più o meno) ciò che vogliamo? Saremo in grado dunque di apprendere il linguaggio per comunicare con loro senza delegare completamente la conoscenza a programmatori esperti?
Un futuro di 'programmazione orizzontale' non è utopia e potrebbe essere la fisiologica, quanto postiva, conseguenza della società complessa e computerizzata nella quale viviamo.
A porre le prime basi di questo possibile futuro in cui il codice potrebbe essere alla portata di molti, è la settimana europea della programmazione (Europe Code week) arrivata alla terza edizione ed in corso quest'anno dal 10 al 18 ottobre.
"Nel corso della settimana - si legge nella versione italiana del sito dedicato - si svolgeranno migliaia di eventi in ogni parte d'Europa per offrire a giovani e giovanissimi l'opportunita' di iniziare a programmare! Non si trattera' di semplici seminari, ma di vere e proprie esperienze di programmazione, che consentiranno anche ai piu' piccoli di divertirsi in modo costruttivo vedendo le proprie idee prendere forma. I materiali e i metodi sperimentati nel corso del CodeWeek resteranno a disposizione di chiunque voglia utilizzarli ed estenderli.
"Oggi viviamo in un mondo affetto da rapidi progressi nella tecnologia - continua la versione inglese del progetto - il nostro modo di lavorare, comunicare e pensare è cambiato radicalmente. Al fine di far fronte a questi rapidi cambiamenti e per dare un senso al mondo che ci circonda, abbiamo bisogno di sviluppare non solo la nostra comprensione di come funziona la tecnologia, ma anche sviluppare le competenze e le capacità, che ci aiuteranno ad adattarsi a vivere in questa nuova era" .
"Perchè - ci ricorda il portale - la programmazione e' il linguaggio delle cose. Gli oggetti che chiamiamo smart contengono un microprocessore che aspetta solo di essere programmato. Programmare e' il modo piu' semplice per realizzare le nostre idee e il pensiero computazionale stimola la creativita' e ci aiuta ad affrontare e risolvere problemi di ogni tipo".
Alla settimana sta partecipando anche le classi 4°A e 4°B la scuola Mariele Ventre dell'Aquila in cui "durante l'anno scolastico 2015-2016, per un'ora a settimana, gli alunni utilizzeranno il programma "Scratch" e seguiranno il corso 2 di code.org".
Interessante anche il progetto Smart Coding lanciato da Samsung Italia, che ha coinvolto 776 istituti italiani, 990 insegnanti e oltre 27.500 ragazzi, con l'obiettivo di avvicinarli al mondo dei codici informatici e della didattica digitale attraverso l'elaborazione di progetti sperimentali.
Smart Coding rientra nel programma Samsung corporate citizenship che ha già coinvolto 50mila studenti in Europa.
La filiale italiana dell'azienda coreana ha anche diffuso un questionario per misurare la percezione della programmazione, svolto da poco meno di mille persone, rispettivamente 458 studenti, 204 insegnanti e 327 genitori,
I risultati non sono incoraggianti per la scuola italiana: il 74% dei genitori non ha mai sentito parlare di attività di programmazione, più del 50% degli insegnanti non ha mai avuto esperienza diretta della materia e il 70% degli studenti sostiene di non avere mai fatto in aula attività di 'coding'.