Torna a nuova vita Palazzo Cappa-Camponeschi, uno dei gioielli dell'architettura civile del centro storico dell'Aquila.
I lavori di restauro e ripristino, durati circa due anni e costati 2 milioni e 800 mila euro, sono terminati e oggi l'edificio ha riaperto le porte alla città, abbinando, all'inaugurazione degli antichi saloni rimessi a nuovo, anche un'esposizione di opere provenienti dalla Casa Museo Signorini Corsi: una Madonna in trono con bambino e due angeli di Martino Di Bartolomeo (artista senese che visse ed operò in Toscana tra la fine del Trecento e i primi anni del Quattrocento); il Paesaggio lacustre con pastorella e il Paesaggio fluviale con animali e figure, due dipinti del maestro olandese del XVII secolo Johannes Van der Bent e infine Cane e gatto e Coppia di conigli di Karl Ruther, monaco celestino di origine fiamminga che visse nel convento di Collemaggio.
Sia la riapertura che l'esposizione sono state curate dal FAI, il Fondo per L'Ambiente italiano.
Palazzo Cappa Camponeschi è uno degli edifici più antichi del centro storico dell'Aquila, "caposaldo" ha spiegato lo storico Elpidio Valeri "del quartiere di Santa Maria Paganica, quartiere che rivestiva un ruolo dominante nel Trecento. All'inizio del secolo, nel 1308, c'era solo la chiesa circondata da orti, giardini e vigneti. Palazzo Camponeschi nacque a fine Trecento, come casa di campagna della famiglia Camponeschi, che andava lì in villeggiatura. Per molto tempo restò isolato, solo nel Seicento vennero costruite altre abitazioni, poi demolite per far posto a Palazzo Ardinghelli. Alla fine del Settecento il palazzo venne acquistato dalla famiglia dei baroni Cappa, che da allora è sempre stata lì".