Lunedì, 10 Marzo 2014 19:25

Porta Barete, il Comune cerca spazio. Ipotesi ponte di livello internazionale

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Alla luce della nuova proposta di ordine del giorno modificata ed approvata tra la notte di giovedì e venerdì scorso, iniziano ad uscire anche altre ipotesi sulla riqualificazione dell'area di porta Barete.

Ipotesi che gli inquilini del civico 207 di Via Roma, i più direttamente interessati, giudicano in una nota ancora "fumose" allo stato attuale ma che non si sottrarrebbero a vagliare qualora invece divenissero "progetti operativi concreti ed immediatamente esecutivi, relativi alla migliore sistemazione dell'area".

Restando però al campo delle ipotesi, l'assessore alle Opere pubbliche Alfredo Moroni spiega che, da una stima approssimativa, il costo dell'eventuale eliminazione del terrapieno di Via Roma - sostituita con un percorso pedonale e verde pubblico - sarebbe di circa 5milioni e mezzo.

Tuttavia, la nuova proposta di odg, apre l'immaginario anche ad altre ipotesi che superano la dicotomia di eliminazione/conservazione del terrapieno ma ragionano più semplicemente intorno l'impatto: "Come suggerito dal consigliere Properzi - afferma Moroni a NewsTown - si potrebbe realizzare un ponte completamente diverso da quello attuale sopra Via Vicentini, più lungo ma moderno e non impattante, dai costi però più alti perché sarebbe un'opera di livello internazionale".

Anche l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, si dice ancora fiducioso sull'intervento di riqualificazione nell'area di Porta Barete: "Credo che fermo restando il diritto dei cittadini di riavere la loro casa, il modo per riqualificare l'area deve esserci. Attualmente - continua Di Stefano - stiamo vedendo quante persone stanno attuando la procedura dell'abitazione equivalente, cioè comprano casa altrove, per capire quanto spazio recuperiamo. In questo contesto valuteremo come è possibile riorganizzare l'area recuperando più spazi possibili".

"Una cosa è certa - conclude l'assessore - anche se è difficile dobbiamo far camminare insieme il procedimento di ricostruzione delle singole palazzine e quello delle opere pubbliche che fisiologicamente è più lento, per disponibilità di fondi e normative".

 

Ultima modifica il Lunedì, 10 Marzo 2014 21:21

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