"La vittoria di D'alfonso indica che c'è stato un voto di cambiamento rispetto a quelle che sono le nuove esigenze della popolazione abruzzese. A L'Aquila, però, il Pd è stato un partito che, attraverso il sindaco, ha svolto un'azione forzosa".
Ad affermarlo è l'ex vice sindaco ed ex assessore allo sport del Comune dell'Aquila Giampaolo Arduini, candidato consigliere alle regionali per la lista Centro democratico. Malgrado i 1962 voti ottenuti in provincia dell'Aquila, Arduini non ce l'ha fatta.
Un risultato, a detta dello stesso Arduini, imputabile non solo alla limitata forza elettorale di Cd e alle polemiche seguite alla scelta del partito di candidare un personaggio come Giorgio D'Ambrosio, ma anche agli appelli al voto utile in favore di Pierpaolo Pietrucci lanciati, nelle scorse settimane, dal Pd e in particolar modo da Massimo Cialente.
"Le uscite del sindaco a favore di Pietrucci" ha dichiarato Arduini "che tra l'altro non ne aveva bisogno, hanno indebolito noi, quei candidati minori che non avevano alle spalle un apparato di partito e che potevano contare solo sulle proprie forze e sul proprio lavoro. Tutto questo ci ha sicuramente danneggiato e ci dispiace molto perché non è un comportamento corretto nei confronti degli alleati".
Parole pronunciate ai microfoni di NewsTown lunedì sera, ancora a caldo, quando i risultati degli scrutini erano ancora incerti, ma comunque indicative dell'umore di molti, non solo di Arduini.
Parole alle quali Cialente ha replicato dicendo di aver fatto campagna elettorale per il candidato del suo partito: "Come Renzi per le Europee".
A livello comunale, i malumori di Arduini potrebbero però tradursi nella decisione, da parte di Centro democratico, di uscire dalla maggioranza e soprattutto dalla giunta, dove è rappresentato dall'assessore allo sport Emanuela Iorio.
Una defezione alla quale potrebbero aggiungersene altre, ad esempio quella del socialista Gianni Padovani (anch'egli, come Arduini, candidato non eletto alle regionali) e soprattutto di Rifondazione comunista, uscita sconfitta dalle elezioni di domenica scorsa per il mancato raggiungimento del quorum da parte di Maurizio Acerbo. Rifondazione è presente in giunta con Fabio Pelini e in consiglio comunale con Enrico Perilli.
Problemi e scenari per ora solo ipotetici ma plausibili, rispetto ai quali Cialente non sembra nutrire alcuna apprensione. A Rifondazione il primo cittadino ha mandato un messaggio abbastanza chiaro: "Se vogliono suicidarsi possono farlo. Se Rifondazione Comunista, a livello regionale, ha ottenuto a L'Aquila il miglior risultato, è perché qui si confronta con l'azione di governo. Il candidato alla presidenza Acerbo ha pagato proprio la residualità di una opposizione che non ha ambizione di governo".