La discussione era molto attesa. In Consiglio comunale, stamane, è arrivata la proposta deliberativa di Giunta relativa al nuovo modello gestionale degli alloggi del progetto C.a.s.e. e dei villaggi Map che prevede, almeno nelle intenzioni, un partenariato pubblico privato.
La questione riguarda ventimila cittadini e aveva sollevato un vespaio di polemiche. L'analisi del testo, in mattinata, ha vissuto momenti molto tesi: contrari alla proposta non solo alcuni consiglieri di minoranza, ma anche alcuni esponenti della maggioranza che sostiene Massimo Cialente.
Tanto che alla riapertura dei lavori nel pomeriggio, quando c'erano da approvare alcuni emendamenti prima della votazione finale, è mancato il numero legale: alla prima chiamata, in ritardo di 45 minuti rispetto alla convocazione delle 15:30, i consiglieri di maggioranza presenti erano solo 10. A quel punto, i consiglieri di opposizione che in mattinata avevano garantito il numero legale hanno abbandonato l'assise.
Come previsto dal regolamento, il presidente ha fatto un nuovo appello un'ora dopo la convocazione della riunione: i consiglieri di maggioranza erano solo 14. A quel punto, seduta sciolta con il sindaco Massimo Cialente imbestialito con i suoi consiglieri. In particolare, giustificati Bernardi e Spacca, sono risultati assenti Durante (Cattolici Democratici), Ludovici (Api) e Santilli (Pd),
Come interpretare la loro assenza in aula, in un momento tanto delicato? E' forse sintomo di un malessere politico verso una delibera molto discussa? Staremo a vedere. La pausa di riflessione potrebbe servire a convincere la Giunta a proporre delle modifiche.
La delibera presentata in Consiglio. Nel testo si immagina un nuovo modello gestionale del progetto C.a.s.e. e dei villaggi Map “da realizzare attraverso una gestione unitaria dei servizi, che riunisca sia quelli manutentivi sia quelli relativi alla gestione degli alloggi (custodia, amministrazione, riscossione dei canoni), sia, ancora, attività ulteriori connesse alla fruizione e alla conservazione degli spazi comuni”.
L’esecutivo stabilisce, inoltre, che questi servizi “siano affidati tramite lo strumento del partenariato pubblico - privato di tipo istituzionale, nel rispetto dei parametri comunitari, ad una società attualmente partecipata dal Comune dell’Aquila, rimettendo alla giunta stessa la selezione del soggetto societario a partecipazione comunale più idoneo per la successiva individuazione di un socio privato di minoranza, da selezionare attraverso una procedura a evidenza pubblica, avente ad oggetto, al tempo stesso, l’assunzione della qualità di socio e l’attribuzione di specifici compiti operativi alla gestione del servizio”.
“Tutto il compendio immobiliare, progetto Case e Map, - ha dichiarato l’assessore Moroni - dovrà essere oggetto non solo di attenta manutenzione ma anche di una valorizzazione, per consentire di pianificare, anche su lungo termine, il migliore utilizzo di questo enorme patrimonio pubblico. Per realizzare quest’obiettivo, e nell’attesa della scadenza del termine contrattuale di ottobre 2013, in base al quale l’attuale gestore è individuato in Manutencoop, il Comune, passando attraverso il vaglio del Consiglio comunale, deve attivare un percorso amministrativo e progettuale che conduca al conferimento, secondo le indicazioni contenute in delibera, ad un soggetto professionalmente attrezzato. Inoltre, sulla base di specifiche valutazioni economico finanziarie che determinino l’autosufficienza dello stesso soggetto, far sì che si trovi la migliore soluzione possibile per la gestione di un patrimonio che altrimenti corre il rischio di un rapido deterioramento”.
Una scelta, quella della Giunta Cialente, che ha fatto molto discutere. “Sono convinto che le risorse necessarie non andrebbero cercate all’esterno: le municipalizzate hanno tutte le competenze per svolgere bene questo tipo di lavori. Le uniche professionalità che mancherebbero sono gli ascensoristi e i conduttori degli impianti di riscaldamento. Professionalità che, tra l’altro, non avrebbe neanche una eventuale società esterna”, aveva sottolineato con rabbia il presidente di Asm, Luigi Fabiani, a NewsTown.
“Quella della Giunta è una scelta politica, di cui bisognerà prendersi la responsabilità. Non si racconti alla città, però, che le partecipate non hanno le professionalità richieste. Non è vero. E’ un pensiero personale, condiviso con le quattro sigle sindacali”.
“Non avendo scopo di lucro”, aveva concluso Fabiani, “le partecipate non avrebbero alcun interesse a speculare sulla situazione. Si salverebbero i lavoratori in esubero e, inoltre, si creerebbero nuovi posti di lavoro a L’Aquila. Non con assunzioni dirette, altrimenti salterebbe il patto di stabilità, ma attraverso delle cooperative”.
Si sono mobilitati anche gli abitanti dei progetti C.a.s.e. e Map, in particolare quelli del Consiglio Civico aquilano, costituitosi a marzo nella TendAmica di Bazzano, che oggi erano presenti in aula. Hanno letto ed esaminato con attenzione la delibera perché "il suo oggetto, ridefinendo il sistema regolativo dei canoni per gli assegnatari degli alloggi, l'affidamento del servizio ad un gestore da individuare, l'esatta qualificazione dei servizi alla cittadinanza e, inoltre, qualificando i servizi resi alla comunità mediante la gestione dei complessi immobiliari come servizi pubblici locali con rilevanza economica in ragione della loro redditività, attraverso canoni e tariffe, preleverà nel prossimo futuro soldi dalle tasche delle 5.500 famiglie che attualmente vivono nei progetti C.a.s.e. e Map. e, nel futuro più lontano, da quelle dei nuovi occupanti".
“I cittadini del Consiglio Civico Aquilano e alcuni Consiglieri comunali – si legge in una nota - praticando quella partecipazione tanto sbandierata e così malamente attuata dai nostri amministratori, hanno proposto emendamenti alla delibera. Consideriamo necessario condividere con tutti gli aquilani le domande sollecitate dall'esame della delibera:
- L'economia di gestione con positive ricadute sia sul bilancio comunale sia sull'entità delle spese ripartite tra i cittadini assegnatari degli alloggi è compatibile con i costi che l'advisor ha elencato nella valutazione economica/finanziaria presentata?
- Quando si parla di "reimpostazione degli elementi regolatori del rapporto con gli assegnatari " ci si riferisce ad elementi di che tipo?
- La necessità di " condurre un'operazione a saldi invariati per l'amministrazione comunale" sarà reale o è la solita formula scritta che, nella pratica, verrà ignorata per giustificare spese non previste?
- Il partenariato pubblico-privato proposto come modalità di organizzazione del servizio è realmente più "funzionale sotto il profilo dell'economicità e dell'efficienza"?
Domande a cui era importante dare risposte sin dal Consiglio comunale di oggi. La maggioranza, invece, è parsa divisa su di un provvedimento fondamentale.
A conclusione dei lavori consiliari, è stata diffusa una nota a firma dei consiglieri Enrico Verini (Fli), Alessandro Piccinini (Gruppo Misto), Emanuele Imprudente (L’Aquila Città Aperta), Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila), Vincenzo Vittorini (La Città che Vogliamo), Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), Raffaele Daniele (Udc), Pierluigi Properzi (Domani L’Aquila), Giorgio De Matteis (L’Aquila Città Aperta): "I sottoscritti consiglieri di opposizione, dopo aver partecipato, per l’intera durata della seduta mattutina, alla riunione del Consiglio comunale, avendo constatato che, all’orario previsto e stabilito per la ripresa dei lavori nel pomeriggio, alle 15.30, non era presente la maggior parte dei consiglieri dei gruppi di maggioranza, al fine di rendere pubblico l’evidente disinteresse degli stessi ai lavori dell’assemblea, hanno deciso, in segno di protesta, di abbandonare l’aula. In questo modo si è voluto dimostrare alla città intera il deplorevole comportamento di chi ha la responsabilità di deliberare nell’interesse collettivo. Per senso di responsabilità, e per non far spendere inutilmente denaro pubblico, si era infatti deciso di attendere ancora un’ora l’arrivo dei consiglieri di maggioranza. Alle 16.30, tuttavia, acclarato che, evidentemente, non vi era l’interesse, da parte di questi ultimi, a espletare quanto previsto dal loro stesso mandato, disapprovando tale condotta irresponsabile, si è deciso di abbandonare l’aula".
E' giusto segnalare, per dovere di cronaca, che Giorgio De Matteis nella seduta mattutina in aula non si è visto.