È partito, già da un pezzo, il countdown per la festa più sobria dell’anno. Io, a dire il vero, un po’ la subisco tutta questa frenesia e mi “rivesto” di un po’ d’ansia da prestazione. E non solo io: la gente non è per niente più rilassata, né tanto meno più buona. Pensate che se fosse rimasto un ultimo pandoro sullo scaffale, magari in offerta, e in due ci lanciassimo per prenderlo l’altro/a me lo lascerebbe con un sorriso grazie all’infusione dello spirito del Natale??? Io me lo vedo già caldo con due dita di mascarpone sopra e lui/lei pure! Ditemi voi, però, come può essere possibile diventare più buoni con traffico impazzito sempre e comunque e negozi deliranti. Già, i negozi… E le vetrine… Sentiamoci pure degli elfi giocosi e coloriamo di rosso tutto quello che vediamo e tocchiamo. Sembra però che negli ultimi anni la tendenza sia quelle di essere un po’ meno kitsch e quindi passare a sobri blu con punte di argento e dettagli bianchi. Sempre di glitter si sta parlando… Ma, con pochi semplici accorgimenti la casa è così addobbata! L’albero di Natale poi, ho sempre creduto che fosse la migliore rappresentazione della creatività umana che si anima di buoni propositi e riempie la piccola o grande opera d’arte di gioia!!
Stiamo parlando di feste dunque conservate i lustrini anche per l’abbigliamento, ma sappiateli miscelare bene con le lane e i motivi scozzesi che impazzano nei negozi in quest’ultima stagione. Basterà sostituire borchie e teschi, padroni degli ultimi 12 (ma anche 18) mesi, con qualche strass o punto luce. Quindi quella gonnellina tartan che ci portiamo nell’armadio da circa una dozzina d’anni che ciclicamente è servita per carnevale o per un concerto sembra proprio che quest’anno ci farà fare un gran figurone.
Agli uomini (o alle donzelle che non se la sentono di fare sfoggio delle loro gambe) non sarà richiesto di emulare lo scozzese in kilt: esattamente come quel gran pezzo di brav’uomo di Colin Firth che nel 2001, in Il diario di Bridget Jones, esibiva il suo maglione nero con la renna proprio durante un pranzo di Natale, dodici anni dopo gli ugly Christmas jumpers (quei maglioni così finemente natalizi, ad esempio con delle renne stampate) sono tornati in auge! Potrete smetterla di vergognarvi di quell’acquisto sbagliato e, sempre che le tarme non abbiano fatto il loro egregio lavoro, potrete esserne perfino orgogliosi. Quando si dice che non bisogna buttare via mai niente…
Sistemato l’outfit e le decorazioni casalinghe non potrete certo presentarvi a mani vuote, se poi ospiti bisognerà anche sbrigare la faccenda del pensiero per il pranzo. Presto fatto: al bando alimenti industriali, rivolgetevi alla pasticceria o forno più comodi, fatevi ispirare dalle vostre tradizioni regionali e se prenotate prima farete un favore a voi stessi e ai negozianti.
E i regali? Se non avete ancora un’età tale da potervi permettere la triste bustina con dentro refrigerio economico (cose da nonni) senza peccare di indolenza ma lo stress è tanto e il tempo è poco, da qualche anno ha preso piede e ormai è diffusa in ogni esercizio commerciale, la pratica della gift card. Si tratta di carte prepagate da regalare che permettono in sostanza di scegliersi il regalo che più si preferisce nel negozio che è stato scelto; quanto più conoscete il destinatario, più dovreste avere l’accortezza di scegliere un negozio sulle sue corde, ovvio… In caso contrario, o nel caso vi sia stata affidata la patata bollente del regalo di gruppo per un semisconosciuto rivolgetevi ad un megastore e il fortunato ringrazierà. il regalo riciclato? È sempre un circolo vizioso dentro il quale è un attimo di distrazione e si rischia l’epic fail, state molto attenti!
Ma resistete. Tutto questo tra meno di una settimana sarà un ricordo e ci sarà solo da godersi le ferie (e la parentela che ha smesso di stressarsi anch’essa), giocare a carte (per chi ama la pratica) e riscaldarsi con le calorie assorbite.
Un Buon Natale con stile a tutti!!