“Io sono cultura” dice il rapporto Symbola-Unioncamere sul settore che in tanti si sbracciano a indicare come quello trainante per il nostro Paese e per le tante città e regioni che lo compongono.
“L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” aggiunge il rapporto [qui è possibile scaricare il testo integrale], prima di stupirci con le cifre che vengono sintetizzate nel dato che il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia viene dal sistema produttivo culturale, cioè circa 75 miliardi di euro.
Si ribadisce, una volta di più, che dai musei agli spettacoli dal vivo, dalle sale cinematografiche ai concerti, produzione libraria, fino all’artigianato e al design siamo di fronte ad una macchina non superflua, ma concreta che crea posti di lavoro e ricchezza, oltre che qualità della vita e del pensiero. E c’è spazio anche per l’Abruzzo con qualche dato confortante che ci auguriamo venga coltivato per tracciare il futuro della regione. L’Abruzzo si segnala, seguito dalla Sardegna, come la regione con le più elevate quote di incidenza di imprese femminili culturali sul totale delle imprese culturali del Mezzogiorno, con il 29%.
E così Teramo e L’Aquila occupano il secondo e terzo posto nella graduatoria delle province italiane in base all’incidenza delle imprese registrate del sistema produttivo femminile culturale sul totale delle imprese del sistema produttivo culturale, sempre tra le regioni del Sud. Dice poi il rapporto che “Il Mezzogiorno, infine, trova solo nell’Abruzzo e nella Puglia qualche lieve slancio, con incidenze percentuali dell’export culturale sul valore aggiunto regionale pari, rispettivamente, all’1,8% (1,7% nel 2009) e 1,1% (1,0% nel 2009)”. E ancora per quanto riguarda il richiamo della cultura sugli imprenditori stranieri l’Abruzzo viene definito, in base ai dati, un attore determinante tra le regioni del Sud.
Bene, verrebbe da dire, ma senza dimenticare i dati preoccupanti dei tagli al comparto cultura, tanto più criminali proprio se si guardano questi timidi risultati positivi. Quindi chiudiamo con le parole del ministro della cultura Bray, riportate dalla stampa, a margine di un incontro svoltosi ieri per la presentazione di un libro: “L'Italia deve capire che cultura e turismo sono straordinarie leve per la ripresa economica e per il lavoro, quando sono arrivato al Mibac ho trovato ottomila bollette non pagate per un totale di 40 milioni di euro. Se non diamo nemmeno luce e riscaldamento al ministero come pensiamo di andare avanti?”. Il ministro elenca anche i tagli subiti dal Mibac: “da quello del 47%, ai fondi per le emergenze. Voglio vedere se domani cade qualcosa a Pompei se qualcuno ha il coraggio di dirmi qualcosa. Come si fa a intervenire se non ci sono risorse?”.