"Il governo si fermi sul metanodotto, anche a un passo dall'autorizzazione finale, abbandoni la protervia e l'insensibilità mostrata verso un territorio, i suoi cittadini e rappresentanti ponendosi in linea di inaccettabile continuità con gli esecutivi Letta e Monti nel disattendere la risoluzione parlamentare votata all'unanimità nel 2011per istituire il tavolo tecnico sulla revisione del tracciato".
Si legge in una nota della senatrice Paola Pelino, Forza Italia. "Dare il via libera a un'opera così impattante è una decisione insensata che mortifica senza appello anche le richieste raccolte in un documento che ho sottoscritto insieme ad altri colleghi parlamentari dopo la conferenza stampa in Senato con i comitati cittadini, e consegnato direttamente al premier Renzi per invitarlo a fermare tutto e a dare rapida attuazione a un atto del parlamento. Ignorare la volontà dei cittadini è un atto grave di cui Renzi e il sottosegretario De Vincenti si assumeranno la responsabilità".
L'appello della senatrice forzista arriva a qualche ora dal comunicato stampa firmato dal comitato Cittadini per l'ambiente. "Puntuale arriva, per il nostro territorio, il 'regalo di natale'. Non ci sono ripensamenti, come per Ombrina: per il Governo la centrale di compressione Snam a Sulmona (e quindi il metanodotto) si deve fare e basta", sottolineano.
"Il provvedimento potrebbe essere adottato oggi stesso, nel Consiglio dei ministri convocato per le ore 16. Infatti, il presidente della Regione D’Alfonso, è stato convocato per oggi, 23 dicembre, a Palazzo Chigi. Si è rivelata inutile la lettera che 14 parlamentari di 6 Regioni e di tutti gli schieramenti politici hanno recapitato nei giorni scorsi a Renzi? Ci sarà tempo per ricostruire tutte le responsabilità di questa vicenda e lo faremo nel momento appropriato. Oggi - aggiunge il comitato - ci preme mettere in evidenza un dato soprattutto: il fallimento della politica, quella vera, con la P maiuscola. La politica che avrebbe dovuto difendere, in nome della Costituzione, i sacrosanti diritti del territorio e che invece non si è vista (inadeguatezza, superficialità, dolo). O, se si è vista, ha fatto solo qualche timida e fugace apparizione, lasciando campo libero all’arroganza della Snam e al comportamento prevaricatore ed antidemocratico del governo. La risoluzione approvata alla unanimità dalla Commissione Territorio della Regione il 12 novembre scorso - ricordano - impegnava il presidente e la Giunta regionale ad intervenire subito nei confronti del Governo. Invece abbiamo assistito ad un totale vuoto di iniziative".