Sabato, 15 Maggio 2021 10:04

Centrale Snam a Sulmona: ecco perché Marsilio ha torto marcio

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Continua a far discutere il parere favorevole espresso da Regione Abruzzo nell'ultima conferenza dei servizi alla concessione dell'autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio della centrale di compressione Snam a Sulmona; un parere che rischia di mettere una pietra tombale sulla lunga battaglia del territorio avverso la realizzazione della centrale che, nei piani di Snam, sarà a servizio del metanodotto Rete Adriatica che, da Brindisi a Minerbio, taglierà in due l'Italia attraversando aree di straordinario pregio naturalistico e a forte rischio sismico.

Alle proteste che ne sono seguite, Marsilio ha replicato stizzito sostenendo che chiedere al dirigente della Regione di opporsi avrebbe significato dirgli di commettere un abuso d'ufficio o un falso ideologico. "Il parere favorevole reso in Conferenza dei servizi, il 3 dicembre scorso, non può essere strumentalizzato per fare propaganda e confondere i cittadini sulle reali responsabilità", le parole di Marsilio; "la Regione era chiamata a esprimersi sul rilascio di un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), in particolare per gli aspetti afferenti la qualità dell’aria e i parametri acustici. Perché l’impianto fosse compatibile con i Piani e le Leggi Regionali, avrebbe dovuto insistere in un’area con 'destinazione d’uso industriale', invece che in un’area classificata come agricola. Tuttavia, questi vincoli sono stati rimossi e superati già dal 7 marzo 2018, quando il ministro Calenda del Governo Gentiloni con un decreto ministeriale ha approvato il progetto definitivo, disponendo che tale approvazione comportasse anche autorizzazione unica ai fini urbanistici, edilizi, paesaggistici, sostituendo ogni altra autorizzazione, concessione, approvazione, parere, atto di assenso o nulla osta, comunque denominati, oltre che costituire variante agli strumenti urbanistici".

Alla luce di tale normativa, dunque, "al dirigente della Regione non è restato altro da fare che certificare la correttezza e la completezza della documentazione a sostegno della richiesta" ha ribadito Marsilio. "Chiedergli di dichiarare il contrario per 'esigenze politiche' avrebbe significato dirgli di commettere un abuso d’ufficio e/o un falso ideologico (del quale rispondere in giudizio)".

Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Mario Quaglieri.

Una tesi surreale, la definisce il Coordinamento 'No hub del gas'. "Vogliamo ancora una volta sfatare questa pseudo giustificazione spiegando perché, oltre che sul piano politico, c’erano almeno tre validissimi motivi, sul piano tecnico, per respingere la richiesta della Snam di inquinare l’aria che respiriamo in Valle Peligna".

Il primo: "La Regione era a conoscenza del fatto che la ASL n.1, organo tecnico a supporto del Comune, non aveva potuto rilasciare nei tempi previsti i pareri relativi all’autorizzazione A.I.A. perché impegnata nell’emergenza Covid. Ciò risulta inequivocabilmente da una lettera inviata dalla ASL n.1, il 5 novembre 2020, non solo a tutti i Comuni ricadenti nell’ambito della stessa ASL, ma anche alla Regione Abruzzo".

Il secondo: "La Regione sapeva e sa che il monitoraggio della qualità dell’aria, avviato dalla Snam la scorsa estate, deve durare almeno un anno e quindi terminerà ad estate inoltrata. Pertanto è totalmente illogico sostenere la richiesta della Snam del rilascio preventivo dell’ autorizzazione ad inquinare quando ancora non si conoscono i risultati del monitoraggio".

Il terzo: "nel procedimento A.I.A. manca completamente ogni valutazione sugli effetti negativi che l’attività della centrale (inquinamento dell’aria, suolo, acqua, rumore, luminosità ecc.) produrrà sulla fauna protetta, e in particolare sull’Orso bruno marsicano, la cui frequentazione dell’area di Case Pente è documentata scientificamente da una relazione sottoscritta dal Parco Nazionale della Maiella, dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e dalla Riserva Regionale Monte Genzana - Alto Gizio".

E sempre sul piano tecnico è doveroso aggiungere che il voto favorevole espresso dalla Regione Abruzzo non è pertinente all’oggetto, in quanto relativo all’assetto urbanistico dell’area mentre l’Autorizzazione Integrata Ambientale prende in esame l’impatto degli effetti inquinanti derivanti dall’esercizio dell’impianto industriale. "La nostra città e la Valle Peligna non meritano questo scempio. Il nostro territorio è un gioiello incastonato al centro dei Parchi quando si tratta di promuovere l’immagine della Regione, ma finisce nel dimenticatoio per poi essere calpestato nei suoi diritti e nella sua dignità, permettendo alla Snam di considerarlo terra di conquista, proprio nel momento decisivo in cui quel gioiello va difeso strenuamente",

Dunque, l'affondo: "Nulla potrà mai giustificare lo sciagurato comportamento di un 'Presidente' che sarà ricordato come colui che ha spalancato le porte al devastante progetto della Snam, favorendo la trasformazione dell’area di Case Pente in un secondo nucleo industriale nel quale potranno insediarsi anche altri impianti fortemente impattanti".

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