Martedì, 12 Gennaio 2016 12:06

Bussi, città chiusa: cittadini a L'Aquila per chiedere la bonifica del sito

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Bussi sul Tirino, città vuota.

Stamane, le attività commerciali e artigianali della cittadina in provincia di Pescara hanno tenuto le saracinesche abbassate, il mercato del martedì non si è svolto come tradizione, i dipendenti comunali si sono messi in ferie, garantendo i soli servizi essenziali. E due autobus affittati dal Comitato di cittadini 'Bonifichiamo e reindustrializziamo Bussi', accompagnati da diverse macchine, sono arrivati a L'Aquila, alle porte di Palazzo Silone, per chiedere un confronto con il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso.

Il Governatore - poco dopo le 10 - ha ricevuto una delegazione del Comitato. "Siamo i portavoce del comitato di cittadini che rappresenta gli artigiani, i commercianti, gli imprenditori e, soprattutto, i tanti disoccupati di Bussi che stanno seguendo la vicenda della bonifica del sito industriale con grande attenzione", hanno spiegato gli attivisti. "Abbiamo apprezzato il lavoro fin qui svolto dall'amministrazione comunale e, parimenti, l'impegno del vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli. Siamo arrivati, tuttavia, ad un punto di svolta, con una inattesa impasse: c'è l'imprenditore interessato alla bonifica, ci sono finalmente le risorse vincolate, eppure l'iter amministrativo si è arenato, e così sembra essere venuta meno anche l'attenzione di Lolli. Non capiamo il perché. Per questo, siamo qui a L'Aquila: la sollecitazione nostra è che si trovi al più presto un momento di incontro con l'amministrazione comunale e gli altri enti interessati per individuare il percorso più diretto per avviare la bonifica".

IMG 3080In effetti, si attendeva soltanto la convocazione della conferenza dei servizi per sottoscrivere l'accordo di programma per la cessione dell'ex polo chimico alla Unichimica di Alberto Filippi. "Abbiamo svolto un percorso istituzionale lineare", ha incalzato il sindaco di Bussi, Salvatore Lagatta. "Prima, la delibera di Consiglio per la manifestazione di interesse alla bonifica del sito, con la risposta di 22 aziende interessate; dunque, un'altra delibera con l'individuazione dei criteri per la selezione dell'offerta migliore; infine, la scelta dell'azienda che dovrebbe svolgere i lavori. Un percorso istituzionale seguito, passo passo, dal vice presidente Giovanni Lolli. Il 30 ottobre sembrava la data giusta per la firma sull'accordo di programma che avrebbe dovuto liberare i 50milioni stanziati dal Governo e vincolati alla bonifica del sito: invece, abbiamo ricevuto una comunicazione del Ministero che presentava delle osservazioni. Abbiamo quindi recepito le osservazioni: a quel punto, non restava che confrontarsi con il Ministero per capire se le modifiche apportate soddisfavano le osservazioni formulate e fissare un'altra data per la firma. Sono passati 70 giorni però, e ancora nulla è accaduto".

La paura del sindaco Lagatta e dei cittadini riuniti in comitato è che l'investimento venga dirottato altrove: "Per Bussi - hanno ribadito - sarebbe la fine". L'Unichimica si è impegnata a reimpiegare i circa 200 dipendenti della ex Solvay: una boccata di ossigeno per una comunità in ginocchio, gravata dagli effetti nocivi della più grande discarica d'Europa, ancora non bonificata.

Ascoltati il sindaco Lagatto e i cittadini, il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha promesso che, in giornata, fisserà un incontro a Bussi, con la struttura regionale, "per temporalizzare le cose da fare e chiedere, dunque, una riunione urgente al Ministero così da stabilire la data dell'attesa conferenza dei servizi".

Si faccia in fretta, la risposta dei cittadini in mobilitazione, "l'imprenditore che deve insediarsi ha tempi da rispettare".

 

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