Martedì, 30 Luglio 2013 19:12

L'Aquila, in Questura si cambia ancora: via Pinto, arriva Vittorio Rizzi

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Ennesimo avvicendamento ai vertici della Questura dell'Aquila. Se ne va Giovanni Pinto, in carica dal novembre 2012, che lascia per assumere le funzioni di direttore centrale dell'immigrazione e della Polizia delle frontiere.

Al suo posto arriva Vittorio Rizzi, da ieri nuovo questore dell'Aquila, che lascia la direzione del servizio di polizia stradale dove era arrivato dopo essere la promozione a dirigente superiore della Polizia di Stato. Un investigatore di razza, così lo definiscono in molti. 

Laureato in Giurisprudenza e in Scienze delle Pubbliche amministrazioni, ha diretto per due anni e mezzo, fino al 2007, la Squadra Mobile di Milano, per poi assumere per quattro anni, fino al maggio 2012, la dirigenza della Squadra Mobile di Roma. Quando è andato via dalla capitale l'allora Sindaco, Gianni Alemanno, lo ha pubblicamente elogiato per la sua efficienza.

Vittorio Rizzi, per la prima volta Questore, vanta nella sua carriera alcuni successi investigativi come la possibile svolta nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e la creazione, a Roma, della squadra "Cold case", che si occupa di omicidi insoluti.

Nato a Bologna e cresciuto tra Roma e Napoli, Rizzi è stato anche a capo del gruppo investigativo sull'omicidio Marco Biagi e ha guidato la Squadra Mobile di Venezia.

Prima di lui e dopo il terremoto, hanno ricoperto il ruolo di Questore dell'Aquila Filippo Piritore, che aveva lasciato nel 2010, e Stefano Cecere, che nel 2012 aveva passato le consegne a Pinto.

Ancora più travagliato, nel capoluogo Abruzzese, il ruolo di capo del reparto Mobile della Polizia ricoperto attualmente da Maurilio Grasso, figlio del presidente del Senato e Procuratore antimafia. Prima di lui si erano susseguiti in quel ruolo Salavatore Gava, che l'8 novembre 2010 aveva lasciato a Domenico Farinacci, e Fabio Ciccimarra, nominato nel dicembre 2011 e che, solo 7 mesi dopo, era stato sospeso e costretto a lasciare la Polizia dopo la condanna in Cassazione per i fatti del G8 di Genova (così come Salvatore Gava).

Che situazione eredita il nuovo Questore? "Il dato della criminalità non è assolutamente preoccupante anzi siamo in controtendenza rispetto alle altre città – dichiara a NewsTown Giovanni Pinto – i timori che ultimamente ci sono stati sono una questione di percezione dovuta alla diaspora della comunità. Il mio successore – prosegue Pinto - è bravissimo: ha esperienza e un pedigree invidiabile. Se dovesse avere bisogno di qualcosa resto comunque a disposizione".

Pinto ammette una maggiore difficoltà ad operare su un raggio così esteso come quello della città dopo il sisma: "le risorse non sono mai sufficienti questo è un discorso ricorrente, non resta che razionalizzarle il più possibile. Ho fatto venire in ausilio un reparto da Pescara, quando è stato possibile".

Comune e Questura, nel mese di Giugno, avevano iniziato un percorso di incontri itinerante proprio a causa della maggiore percezione di insicurezza denunciata dai cittadini in seguito ad alcuni episodi di cronaca riguardanti, per lo più, furti e rapine.

"Ho intenzione di continuare gli incontri - promette l'assessore Betty Leone - e provare a fare un piano sulla sicurezza non basato esclusivamente sulla video sorveglianza che, comunque, si farà perché in merito c'è un progetto già avviato del Comune. Certo - ammette l'assessore – sarà complicato, perché la cultura corrente prevede l'utilizzo delle telecamere. Io credo siano fondamentali politiche di inclusione e controllo sociale".

Lo stanziamento da parte della giunta, nel novembre 2012, di oltre 200mila euro per installare nel centro 42 telecamere con l'intenzione di raddoppiare a breve la cifra aveva già provocato alcune polemiche. Diverse voci facevano notare come gli stessi soldi si sarebbero potuti investire in strutture sociali, culturali e sportive o semplicemente in illuminazione, visto che ampie zone della città sono al buio. Sono stati in molti a pensare, infatti, che i dispositivi in arrivo serviranno solo a registrare il vuoto sociale.

Un vuoto presente soprattutto nei nuovi quartieri dei progetti C.a.s.e. dove, più che altrove, si è sviluppata la percezione di insicurezza. Un vuoto fitto e così diverso dalla popolosità che contraddistingueva il centro storico. Il bando per realizzare strutture polivalenti sul 30% dei terreni dei nuovi villaggi, come previsto dalla legge, è andato però semi deserto e sarà prolungato fino all'autunno.

E' in questo vuoto che Questori e Capi della mobile continuano, velocemente, a susseguirsi.

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Luglio 2013 09:46

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