La sua costruzione risale alla seconda metà del XVI secolo ma alcuni resti lapidei di epoca longobarda ritrovati durante i lavori di ristrutturazione starebbero a indicare una datazione più antica, antecedente, addirittura, all'anno di fondazione dell'Aquila (1254).
E' stato riconsegnato alla città, dopo tre anni di lavori, costati 5 milioni di euro ed eseguiti dalla ditta Italiana Costruzioni, Palazzo Ciavoli Cortelli (noto anche come Palazzo Porcinari), uno dei palazzi più antichi della città.
Costruito nel 1574, su una struttura medievale presistente, l'edificio, che ha una pianta ad “acca”, con una corte aperta su Piazza San Pietro e il prospetto principale che si affaccia su via Roma, rappresenta uno degli esempi più significativi del Settecento aquilano.
Documenti antichi affermano che il palazzo fu residenza di Marcantonio Colonna, giunto all'Aquila al seguito di Margherita d'Austria, e, a partire dal 1677, anche sede di un convento dei Gesuiti.
Gravemente danneggiato dal sisma del 1703, il palazzo venne successivamente acquistato dalla famiglia Porcinari, che lo restaurò.
In tempi più recenti la proprietà era passata alla famiglia Di Paola, che, negli anni Settanta, ne aveva venduto una parte (quella che dà su via Roma) all'Università dell'Aquila. Negli anni, in quest'ala, si erano avvicendati le sedi di vari dipartimenti, l'ultimo dei quali era stato quello di Storia.
Il terremoto del 6 aprile 2009 aveva gravemente danneggiato la facciata principale su via Roma, che era andata giù, e aveva causato lesioni gravissime in tutto il palazzo.
L'obiettivo dell'ateneo, come ha affermato la rettrice Paola Inverardi nel corso della cerimonia di riconsegna dei lavori, è di tornare, a breve, a rioccupare i vecchi locali ora ristrutturati e rimessi a nuovo. Ma sui tempi di rientro gravano varie incognite, tra cui quella degli allacci delle varie utenze e i lavori sui sottoservizi.
"Entro fine anno" ha ricordato la rettrice "dovrebbero terminare anche i lavori a Palazzo Camponeschi, che però non sarà in grado di ospitare tutti i nostri uffici, ragion per cui una parte di essi saranno ricollocati qui. Ma, oltre alle utenze, dovranno esserci anche le necessarie condizioni di sicurezza e di qualità ambientale".
Con la riconsegna di Palazzo Ciavoli, va a posto un altro tassello della ricostruzione del patrimonio edilizio privato del centro storico dell'Aquila. Al momento, ha ricordato la direttrice della Soprintendenza unica del Cratere, l'architetto Alessandra Vittorini, gli aggregati i cui progetti sono stati approvati o in cui i lavori sono già partiti, sono 170. "Praticamente" ha affermato la Vittorini "stiamo parlando della quasi totalità del centro storico".
La fotogallery di Silvia Santucci