Come affrontare le nuove competenze in continua evoluzione, come sfruttare il potenziale della tecnologia digitale nel rispetto dei principi e dei valori etici e come promuovere l'utilizzo di infrastrutture digitali comuni per supportare la collaborazione nella ricerca, nella scienza aperta e nell'istruzione superiore.
Sono i tre pilastri intorno ai quali si sono confrontati, per la prima volta nella storia, i ministri della Ricerca dei Paesi del G20 riuniti a Trieste, venerdì 6 agosto, in un incontro presieduto dal Ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, ed al quale hanno preso parte anche organizzazioni internazionali come Ocse e Unesco.
I Ministri hanno concluso i lavori adottando una “Dichiarazione congiunta sulla valorizzazione della ricerca, dell’istruzione superiore e della digitalizzazione per una ripresa forte, sostenibile, resiliente e inclusiva”.
E' risultato di un confronto durato mesi e coordinato dalla professoressa Paola Inverardi, già rettrice dell'Università degli studi dell'Aquila, nel ruolo di Sherpa per il MUR, il ministero dell'Università e della Ricerca. "È una dichiarazione importante - afferma la professoressa Paola Inverardi - come sottolineato anche dalla Commissaria Gabriel, che riconosce la centralità della formazione digitale per affrontare in modo attivo e consapevole le sfide etiche, sociali ed economiche che la crescente digitalizzazione ci presenta. È il primo passo per una collaborazione che si pone come obiettivo la creazione di uno spazio comune per la ricerca e l’alta formazione e dove le scienze e tecnologie digitali svolgono il ruolo chiave".
Consapevoli dell’impatto che la pandemia di COVID-19 ha avuto sui sistemi della ricerca e della formazione secondaria e, più in generale, sul benessere delle nostre società, Ministri e delegati hanno discusso di come affrontare le nuove sfide per conseguire i comuni obiettivi di sviluppo sostenibile delle comunità, concordando di continuare a lavorare insieme anche nel corso della futura Presidenza indonesiana del G20 per una transizione digitale che porti a una ripresa e a una crescita forti, sostenibili e resilienti.
Sul tema delle nuove competenze, la Riunione Ministeriale ha messo in risalto l’importanza di “promuovere lo sviluppo tecnologico incentrato sulla persona, aumentando l’accesso alla ricerca e all’istruzione superiore per tutti”, affrontando il “divario digitale” e mitigando “i rischi di sicurezza negli ambienti digitali in modo inclusivo ed equo”. I Ministri si sono inoltre impegnati a “continuare il lavoro avviato per identificare i principi etici e i valori richiesti per plasmare società inclusive, resilienti e sostenibili attraverso iniziative di scienza aperta e di educazione”, tenendo in considerazione, tra l’altro, la necessità di “proteggere i diritti umani, la dignità, la privacy e i dati personali in tutto il ciclo di vita della progettazione e dell’uso dell’intelligenza artificiale e di tutte le tecnologie digitali nella ricerca, nella gestione dell’educazione, nell’insegnamento e nell’apprendimento”.
Nella Dichiarazione è presente anche un riferimento a “produrre e condividere informazioni su ricerca e istruzione in modo aperto, sicuro e FAIR (Findable, Accessible, Interoperable and Reusable), rispettando i regolamenti nazionali e internazionali e osservando i principi e i valori accademici ed etici”, oltre all’impegno a “promuovere la partecipazione di donne e ragazze negli studi STEM e in altre materie legate alla progettazione e realizzazione di iniziative digitali”.
Rispetto, infine, alla discussione sulla collaborazione nella ricerca e sull’uso di infrastrutture digitali comuni, nella Dichiarazione finale i Ministri hanno voluto sottolineare come l’accesso ai dati e agli strumenti digitali rilevanti per la ricerca migliori la “riproducibilità dei risultati scientifici”, faciliti la “cooperazione interdisciplinare”, stimoli la “crescita economica attraverso migliori opportunità di innovazione”, permetta il “riutilizzo e la condivisione dei dati nell’innovazione sociale”, aumenti “l’efficienza delle risorse”, migliori la “trasparenza e la responsabilità”, offra ritorni sugli investimenti pubblici, promuova la ricerca scientifica, assicuri “sostegno pubblico per il finanziamento della ricerca” e rafforzi la “fiducia del pubblico nella ricerca”.
Integrando la Dichiarazione con un Allegato di buone pratiche, i Ministri della Ricerca dei Paesi del G20 hanno anche evidenziato l’esigenza di “incoraggiare il continuo scambio e il rafforzamento della collaborazione e della cooperazione in ricerca e istruzione superiore a livello internazionale”.