Mercoledì, 20 Gennaio 2016 19:25

Decreto inceneritori, via libera dalle Regioni. No di Regione Abruzzo

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Via libera di 15 regioni italiane al 'Decreto Inceneritori'

Oggi, fra i vari punti all'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni vi era quello inerente il parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Ambiente, recante "Individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale", meglio noto - appunto - come "Decreto Inceneritori". E in tale occasione 15 regioni su 20 hanno votato favorevolmente. Regione Abruzzo, rappresentata dal Sottosegretario con delega all'Ambiente Mario Mazzocca, ha invece confermato il proprio parere negativo, parere per altro già formulato in sede di Commissione Ambiente lo scorso mese di settembre.

Lo schema, come noto, prevede l'insediamento di un inceneritore sul territorio regionale abruzzese. 

"Il decreto – ha spiegato il Sottosegretario Mazzocca – contiene la previsione localizzativa di un 'Impianto di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili' proprio in Abruzzo; abbiamo dissentito dalle valutazioni effettuate dal Governo, generate dall'esame di dati tecnici non perfettamente allineati con quelli a nostra disposizione, soprattutto poiché riteniamo non adeguatamente considerate le particolari ed intrinseche condizioni del nostro territorio regionale, sia sotto il profilo geomorfologico che microclimatico, che lo rendono pressocché unico nel panorama nazionale. Inoltre, l'atto di indirizzo finalizzato alla compiuta definizione del nostro 'Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti' non prevede la realizzazione in Abruzzo di inceneritori o termovalorizzatori di sorta. Negativamente si sono espresso anche le regioni Molise, Marche, Umbria e Lombardia".

Nel pomeriggio, nella Conferenza Stato-Regioni, ci si era soffermati particolarmente sull'argomento specifico inerente l'individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani, tema che ha alimentato una serrata discussione; il Presidente Stefano Bonaccini, a tal riguardo, ha riferito sul parere favorevole a maggioranza di 15 Regioni, per altro condizionato all'accoglimento di emendamenti ed osservazioni, ha comunicato il parere negativo delle restanti 5 regioni fra cui l'Abruzzo ed ha ribadito la richiesta dell'istituzione di una 'Cabina di Regia' già in precedenza chiesta dalle Regioni. 

Il Ministero, però, intende tirare dritto. Dunque, anche al fine di non inasprire il confronto e su espresso invito del Presidente Bonaccini a "guardare bene gli emendamenti", ricordando al contempo che attualmente sono 15 le Regioni che hanno reso sì parere favorevole ma decisamente condizionato, è intervenuto il sottosegretario Bressa che ha proposto di rinviare il punto ad una Conferenza Straordinaria che si terrà probabilmente il 29 Gennaio. "E' un parere condizionato a emendamenti e osservazioni per l'integrazione tra i piani regionali e quello nazionale", ha ribadito in conclusione dei lavori Bonaccini. "Siamo convinti che verranno accolti i nostri emendamenti".

Staremo a vedere. Sta di fatto che, oggi, si è fatto un ulteriore passo in avanti verso l'attuazione del decreto e molti comitati territoriali sono già sul piede di guerra. "Il Decreto attuativo in discussione – ha sottolineato il Forum abruzzese dei Movimenti per l'acqua - è "l'ennesimo frutto avvelenato dello Sblocca Italia, in particolare dell'Art.35 che accentra nelle mani del Ministero il futuro della gestione dei rifiuti. Il 'nuovo' Renzi invece propone la 'vecchia' ricetta dell'inceneritore salvifico, come se sia una grande idea trasformare i rifiuti in emissioni gassose pericolose per la salute e l'atmosfera e ceneri che a loro volta sono rifiuti pericolosi. Lo è esclusivamente per i grandi affari delle multi-utility, con impianti complessi che una volta costruiti bloccherebbero per decenni la filiera del riciclo perchè dovranno essere ammortizzati i costi di costruzione e moltiplicati gli utili nei bilanci di 4-5 società".

La filiera della prevenzione del riciclo, invece, crea più posti di lavoro e un'economia diffusa. "Ma il governo dei lobbisti non si smentisce e ai benefici dei cittadini privilegia gli affari di pochi". Gli inceneritori - ribadisce il Forum - devono essere 'nutriti' continuamente, "l'esatto opposto di quello che prevede una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti che al primo posto delle attività da attivare vede la prevenzione della produzione degli stessi. Applicando la norma europea sui rifiuti in poco tempo questi impianti sarebbero del tutto fuori mercato, un paese civile ed avanzato scommetterebbe sull'economia circolare non su quella insostenibile che scarica gli inquinanti direttamente nei corpi dei cittadini. Renzi dopo il rilancio delle fonti fossili vuole scommettere sull'inquinamento diffuso e sulle emissioni di gas climalteranti. Altro che COP21! Ci organizzeremo di nuovo come avvenuto per Ombrina per rimandare al mittente questo ennesimo assalto al territorio abruzzese e alla salute dei cittadini".

 

Acerbo: "Governo Renzi e PD al servizio della lobby degli inceneritori, una nuova battaglia per l'Abruzzo"

"Nel corso degli anni come Rifondazione Comunista e ambientalisti siamo riusciti a sventare in Abruzzo numerosi tentativi della lobby dei rifiuti di realizzare inceneritori. Se con Del Turco fu un nostro emendamento a impedire il via libera, con Chiodi fu non solo la nostra battaglia consiliare ma anche una provvidenziale inchiesta della magistratura che anche se non ebbe esiti penali rivelò il tipo di confronto in atto tra politica e imprese. Ricordiamo chiaramente che un noto imprenditore dei rifiuti spiegava che non bisognava aumentare la raccolta differenziata perché altrimenti non ci sarebbe stato abbastanza combustibile per l'impianto da realizzare. Ci voleva il PD al governo nazionale con Renzi per imporre dall'alto con il decreto Sblocca Italia impianti non solo pericolosi per le emissioni inquinanti ma anche in contrasto con una moderna gestione del ciclo dei rifiuti".

A denunciarlo è Maurizio Acerbo, che aggiunge: "Al business delle discariche si sostituisce quello dell'incenerimento, ma il risultato è che continueremo ad avere percentuali basse di raccolta differenziata. Il parere positivo dato oggi dalla conferenza Stato-Regioni è un altro passo verso l'attuazione del decreto Sblocca Italia. Quella del governo Renzi è una politica contro i cittadini e l'ambiente. Infatti ha dell'incredibile che il ministro dell'ambiente Galletti del Nuovo Centrodestra sponsorizzi la realizzazione di impianti di incenerimento mentre nel mondo si discute di strategia Rifiuti Zero".

M5S: "Approvate la nostra proposta di legge"
 
"Il freddo risveglia gli animi ambientalisti di consiglieri e comitati, peccato che ad oggi avremmo già potuto avere una proposta di legge approvata dal consiglio d’Abruzzo che scongiura definitivamente il pericolo dell’inceneritore".

Con queste parole Sara Marcozzi (M5S), prima firmataria della legge anti inceneritore in Abruzzo N.168/2015 (depositata il 13 ottobre dello scorso anno), commenta "la rincorsa alla tutela del territorio che si sta vedendo nelle ultime 48 ore da parte della giunta D’Alfonso e di alcuni comitati locali".

“Il 7 agosto, quando mi tocco l'amaro compito di allertare gli abruzzesi della bozza di decreto attuativo dello Sblocca Italia, forse faceva troppo caldo per interessarsi all’inceneritore” continua “ sarà questo il motivo per cui quando il M5S ha denunciato a gran voce che l’Abruzzo sarebbe stata la cornice di un nuovo impianto nocivo il consigliere Mazzocca (con delega all’ambiente) si è semplicemente girato dall’altra parte”.
 
"Avvisammo che questa era la possibilità che emergeva dal Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29.7.2015 redatto dalla Segreteria della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni recante una ricognizione degli impianti di incenerimento presenti e futuri nel nostro Paese".

"Nell’Allegato III del parere, quello relativo alla “Individuazione degli impianti da realizzare o potenziare per soddisfare il fabbisogno residuo di incenerimento di rifiuti urbani e assimilati”, si dava atto di un fabbisogno residuo annuo di incenerimento per la nostra Regione pari a 98.245 tonnellate e viene sottolineato come “In Abruzzo...risulta giustificata la realizzazione di un nuovo impianto da 100 mila tonnellate l'anno tale da soddisfare tali esigenze"”.
 
"L’Unica via percorribile, sostenibile e necessaria è una politica di gestione che persegua obiettivi progressivi di prevenzione della produzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclo e riutilizzo. Non è un caso che lo scorso 2 Dicembre, la Commissione Europea abbia adottato un nuovo e ambizioso pacchetto di misure sull’economia circolare per rafforzare la competitività, creare posti di lavoro e generare una crescita sostenibile e qui in Italia, ahimè, ci ritroviamo ancora con i governi made in PD, Renzi e Presidenti di Regione che sostengono gli inceneritori".

"La nuova direttiva europea infatti, parla di nuove soglie di riciclo da raggiungere (il 75% per il 2030) e non, dell'ormai preistorico concetto, di recupero energetico! Non c'è bisogno di partecipare alle conferenze sul clima a Parigi, fra l'altro a spese dei cittidini abruzzesi, basterebbe leggersi le direttive Ue!".
 
"Il Piano Regionale di gestione dei rifiuti è fermo al 2007. Regione Abruzzo ha speso ingenti somme in consulenze per la realizzazione del nuovo piano che giace nei cassetti dell'assessorato all'Ambiente dal 2013. “Quando si deciderà il Sottosegratario Mazzocca a portare il piano in Aula?” commenta Marcozzi “questa è una regione fantasma, che nasconde le programmazioni più importanti per la vita dei cittadini, come avviene per  il piano sanitario, si preferisce sempre arrivare alle emergenze per poi mettere i cittadini di fronte a scelte ingiuste”.
 
“Regione Abruzzo deve approvare immediatamente la legge ed imparare da tutti gli errori che hanno commesso sulla questione Ombrina - continua Marcozzi - L’inceneritore va fermato con atti concreti! Basta propaganda politica, basta protagonismo. La proposta di legge c’è! Che sia approvata immediatamente e che si manifesti per farla approvare, l’Abruzzo ha bisogno di persone responsabili dentro e fuori da palazzo. Avremmo potuto archiviare il pericolo inceneritore già da mesi. Non staremo a guardare mentre mentre politici e aspiranti tali fanno propaganda elettorale sulla pelle degli abruzzesi”.


Cgil:  “I numeri non convincono”

Sulla vicenda si è espressa anche la segtreteria regionale della Cgil Abruzzo.

“Non è una novità” si legge in una nota “la previsione era contenuta nella bozza di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) sulla realizzazione di nuovi impianti di incenerimento in attuazione dell'articolo 35 del decreto legge 11372014, più noto come Sbocca Italia”.

“La notizia è solo la riduzione del numero totale di impianti previsto, 9 in tutto, e la certezza che uno sarà in Abruzzo, nonostante il voto contrario della nostra Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni”.

“Difficile capire se si tratta di miopia o di strabismo. O di entrambi”.

Da un lato infatti il governo incenerisce rifiuti, dall'altro (vedi il collegato alla legge di Stabilità per il 2016) incentiva “il post-consumo e il recupero degli scarti”.

“Per la Cgil Abruzzo ridurre, riutilizzare, riciclare la materia, recuperare energia sono le azioni fondamentali per una corretta gestione dei rifiuti, principi che sono confermati dal nuovo Pacchetto europeo sull’Economia circolare pubblicato il 2 dicembre 2015”.

“Con i rifiuti non si scherza, e la scelta di "incenerire" è in totale contrasto con quella di separare, riciclare, riusare i rifiuti”.

“Ma c'è una ragione in più che alimenta la nostra opposizione. La nostra regione, con i suoi pochi abitanti (1.300.000) ha raggiunto il 45% di riciclaggio, con un basso andamento di  produzione di rifiuti, quindi - affinché l'impianto sia produttivo - occorrerà  portare rifiuti da altre zone del Paese, in una fase in cui le quantità  diminuiscono e restano ingenti i costi del  trasporto”.

“La Cgil ricorda che nella strategia di lotta al cambiamento climatico in cui il nostro Paese è impegnato è necessario ridurre anche queste emissioni, quelle degli inceneritori e quelle del trasporto”.

“La Cgil Abruzzo considera sbagliate le scelte del governo e chiede alla Regione Abruzzo di  incrementare tutte le  azioni sull'intera filiera della gestione dei rifiuti, per  una riduzione della produzione di rifiuti e della loro pericolosità, per la diffusione di  "sistemi integrati" di raccolta, per ogni attività di riciclaggio, per favorire lo smaltimento dei rifiuti in luoghi prossimi a quelli di produzione”.

“La Cgil Abruzzo sostiene la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio come via maestra dello sviluppo sostenibile, e sottolinea come questo sia un settore che può creare buona occupazione per gli abruzzesi”.

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 21 Gennaio 2016 13:40

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