La notizia l'ha svelata il gruppo Toto, concessionario dell'Autostrada dei Parchi che gestisce la A24 e la A25, l'ultimo giorno dell'anno appena passato.
In una intervista rilasciata al direttore de 'Il Centro' Mauro Tedeschini, l'amministratore della società, Alfonso Toto, ha spiegato di voler ridurre l'autostrada A25, Pescara-Roma, e l'autostrada A24, L'Aquila-Roma, di circa 30 km. L'idea - ha chiarito il giovane ingegnere che guida il gruppo - è di "mettere al riparo l'autostrada da neve e gelo, costruendo 40 chilometri di nuove gallerie a doppia canna che aumenterebbero in modo considerevole la sicurezza e per di più accorcerebbero il tracciato di circa 30 chilometri, peraltro con pendenze molto più contenute. Sarebbe un enorme risparmio di carburante per chi le percorre, in particolare per i mezzi pesanti che temono molto i dislivelli stradali".
Come riuscirci? Raddrizzando i tratti più sinuosi. PrimaDaNoi.it ha avuto modo di visionare il progetto e ne ha svelato i dettagli qualche settimana fa. Sulla A24, l'idea progettuale prevede una nuova galleria all'altezza di Roviano, nel tratto laziale, che permetterebbe di tagliare 3 km di strada, verso l'Abruzzo. Non solo. Altre tre gallerie a doppia canna, nel tratto Carsoli-Torano, porterebbero il tracciato dagli attuali 27.3 a 23.9 Km. Il tratto autostradale, insomma, verrebbe accorciato di 6 km e mezzo. Ben più impattanti i tagli sulla A25. Tre tunnel a doppia canna, da Cerchio e fino all'uscita Bussi-Popoli, permetterebbero di accorciare il tratto autostradale di ben 17 km e mezzo. Tagliando fuori, così, le uscite autostradali di Pescina, Cocullo e Pratola Peligna-Sulmona. Per ovviare, il gruppo Toto ha pensato ad un 'asse attrezzato', una bretella che collegherebbe Cerchio, all'altezza del casello Aielli-Celano, con l'uscita autostrale Bussi-Popoli.
La proposta è stata presentata al Ministero dell'Economia già due anni fa. Prevede un investimento del gruppo Toto pari a 5.7 miliardi di euro. In cambio, la società vorrebbe fosse prorogata la concessione dell'Autostrada dei Parchi dagli attuali 28 a 45 anni, per consentire di coprire le spese con i pedaggi autostradali.
Il progetto, rimasto - almeno fino ad oggi - sotto silenzio, ha preso consistenza nei giorni scorsi. Per questo, il sindaco di Pratola Peligna e presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio de Crescentiis, ha preso carta e penna per rendere manifesta la sua avversione all'opera. "Dispiegheremo ogni azione utile - ha promesso - per contrastare anche la semplice idea di realizzare un tunnel da Cerchio a Bussi con la conseguente eliminazione dei caselli di Pescina, Cocullo e Pratola Peligna-Sulmona". De Crescentiis ha quindi aggiunto che l'avvicinamento di '10 minuti' tra Roma e Pescara non può passare "come un carro armato" su un ambiente da preservare "e sulle speranze di intere comunità della valle Peligna e dell'alto Sangro".
Con il progetto del gruppo Toto, infatti, verrebbe chiusa "a sette mandate ogni possibilità di accesso al Parco nazionale della Majella", ha sottolineato il sindaco di Pratola Peligna. Non solo. "Abbiamo bisogno di un nuovo sviluppo della zona industriale di Sulmona, area in profonda crisi, e si pensa di allontanare da questa zona la connessione autostradale spegnendo definitivamente ogni speranza di rilancio con nuove attività economiche e mettendo a serio rischio la competitività di quelle esistenti", ha incalzato. "L'Ospedale di Sulmona, alla luce della riforma sulla sanità, potrebbe garantire meno prestazioni rispetto al passato e si decide di rendere ancora più difficili e tortuosi i collegamenti con gli ospedali più grandi. Si annunciano investimenti sui bacini sciistici ma poi si chiudono i caselli per collegarli a Roma. Esiste il serio rischio di spezzare i rapporti tra la Marsica ed il nostro territorio".
Mentre le amministrazioni comunali sono al lavoro per aumentare le potenzialità turistiche del territorio, puntando anche sui grandi numeri della città di Roma, "si scaraventano la valle Peligna e l'alto Sangro indietro di 40 anni allontanando la capitale da questa parte della provincia", ha continuato De Crescentiis. Che ha poi ribadito di voler portare la vicenda all'attenzione del Consiglio comunale e di voler chiedere a tutte le Amministrazioni Comunali della Valle Peligna e dell'Alto Sangro di adottare un atto che dica no al progetto. "Nessuna possibilità di trattativa, nessuno venga a proporci un progetto che preveda un tunnel da cerchio a Bussi, oscurando la valle Peligna, facendoci credere che il tratto esistente Pescina - Cocullo - Pratola verrà lasciato aperto comunque tipo 'asse attrezzato'. L'argomento verrà portato anche all'attenzione del Consiglio Provinciale poiché gli interventi annunciati da Toto prevedono modifiche al tracciato anche in altre parti della provincia aquilana e quindi è giusto che il Consiglio provinciale, raccogliendo le istanze delle comunità locali e dei loro Sindaci, si esprima".
"Chiederemo al Presidente D'Alfonso un intervento definitivo che scongiuri con atti ufficiali questo progetto", ha concluso il Presidente della Provincia. "Fino a quel momento nessuna sosta nella battaglia a difesa del futuro della comunità che amministriamo".
Il sindaco di Pratola Peligna non è l'unico ad opporsi al progetto del gruppo Toto, un'opera "inutile e devastante per l'ambiente", il sintetico ma inequivocabile giudizio del delegato Abruzzo del WWF Italia, Luciano Di Tizio. La 'contestata' bretella, infatti, andrebbe ad incidere sull'area delle sorgenti del Pescara, delicatissima. "Lì, nel sottosuolo, c'è il bacino imbrifero più grande d'Italia e forse d'Europa, e sulla superficie un SIC e una riserva regionale di importanza strategica per la natura in Abruzzo", ha spiegato Di Tizio. "Pensare di metterle a rischio forando le montagne quando le costosissime autostrade esistenti sono largamente sufficienti per il limitato traffico tra l'Abruzzo e Roma è una vera follia. La posizione del Comune di Popoli, che si è già pronunciato con una delibera di giunta, e degli altri che si dicono preoccupati per questo intervento, è assolutamente condivisibile".
Al presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, che avrebbe parlato di questo progetto in un incontro con le associazioni di categoria, WWF chiede, piuttosto, "di concentrarsi sul trasporto ferroviario: la linea ferrata Pescara-Avezzano-Roma ha tempi di percorrenza che sono più o meno gli stessi di 80 anni fa; lì sì che servirebbero interventi, altro che una costosa nuova infrastruttura, nel cuore di una delle zone più belle e delicate d'Abruzzo, con un impatto ambientale notevole e solo per risparmiare una manciata di minuti".