Venerdì, 30 Dicembre 2022 16:34

Revoca concessione A24-A25, atti alla Consulta: ago della bilancia il Dl 7luglio

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La scelta del TAR del Lazio di inviare in Corte Costituzionale gli atti sulla revoca a Strada dei Parchi della concessione delle autostrade A24 ed A25 (con contestuale assegnazione ad ANAS) ruota tutta attorno alla decisione del Governo Draghi di utilizzare un decreto-legge per sancire questa presa di posizione.

I giudici amministrativi laziali, in particolare, dubitano della legittimità del ricorso a questo strumento, in quanto non sarebbero ravvisabili le ragioni di straordinaria necessità e urgenza che giustificherebbero l'attivazione di questo istituto normativo.

Oltretutto, il decreto-legge potrebbe anche andare ad interferire in un contenzioso (partito a inizio 2022, quindi già in essere al 7 luglio scorso, data del decreto-legge, ed ancora non risolto) riguardante proprio un procedimento di revoca della concessione a Strada dei Parchi da parte del MIMS.

In pratica, per i giudici amministrativi, il decreto-legge potrebbe essere andato ad orientare (in favore dello Stato ed a danno della società Strada dei Parchi) l'esito di un contenzioso ancora aperto.

Nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse accogliere questa ricostruzione dei fatti, l'esito del giudizio sarebbe quello della restituzione a Strada dei Parchi della concessione per le autostrade A24 ed A25.

Non solo.

Si aprirebbe infatti anche il fronte di una molto porbabile richiesta di risarcimento da parte di Strada dei Parchi, per il danno patito a causa di provvedimenti che si potrebbero rivelare illegittimi.

Provvedimenti che, come conseguenza diretta, hanno portato Strada dei Parchi a dover chiedere l'accesso a procedure concorsuali di gestione della crisi, con all'orizzonte anche il rischio del fallimento.

Ultima modifica il Sabato, 31 Dicembre 2022 09:50

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