Lunedì, 01 Febbraio 2016 17:10

Asl 1, la successione di Silveri: Lolli si sfila, Cialente vuole un 'manager'

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"Non voglio essere tirato per la giacchetta dentro queste discussioni, la mia giacchetta è di ferro, immobile. Non ho candidati e non sto svolgendo alcun ruolo diretto nella scelta del futuro manager della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila".

Ai microfoni di NewsTown, il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli è categorico. "Mi affido alle indicazioni che verranno dal sindaco Massimo Cialente e dagli altri sindaci del territorio, per due motivi: il primo, perché Cialente conosce meglio di me le vicende sanitarie, e mi fido di lui; il secondo, perché mi pare la via più corretta, dal punto di vista istituzionale almeno. Quando arriverà la proposta, valuteremo il profilo del candidato indicato". Piuttosto, Lolli si dice "molto interessato" a partecipare alla discussione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e della medicina territoriale, nel territorio della provincia dell'Aquila e, più in generale, in Abruzzo.

'Palla' al sindaco Cialente, insomma, e al Comitato ristretto dei sindaci della provincia dell'Aquila che, nei prossimi giorni, dovranno indicare al presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, il nome del sostituto di Giancarlo Silveri, che ha lasciato alla fine dell'anno. Come Lolli, anche D'Alfonso si è chiamato fuori dalla discussione e, almeno così dice, si limiterà a nominare il direttore generale che i sindaci del territorio indicheranno. Entro la fine del mese, si spera.

"Serve una figura di alto livello, con competenze manageriali nel settore della sanità", ha sottolineato a NewsTown il primo cittadino dell'Aquila, tracciando l'identikit del manager che vorrebbe. Nomi non ne fa, Cialente. Ma spiega: "In una azienda sanitaria, sono tre le figure apicali: il direttore generale, appunto, che dovrebbe avere competenze manageriali specifiche, così da poter rispondere degli obiettivi che vengono posti dalla politica e non alle richieste dei politici; poi c'è il direttore sanitario, altra figura che richiede una specializzazione; infine, il direttore amministrativo. Sono profili professionali particolari, sempre più delicati e specifici: per dire, io penso di essere uno pneumologo valido ma non potrei svolgere compiutamente il ruolo di direttore sanitario". A dire che il direttore sanitario che verrà indicato al presidente D'Alfonso dovrà avere competenze specifiche. Da manager, appunto.

Un intendimento che sembra escludere alcuni nomi che pure sono circolati in questi giorni, con una certa insistenza. Il nome di Patrizia Masciovecchio, innanzitutto, la direttrice del Dipartimento di medicina legale del San Salvatore che, con il primo cittadino, ebbe parecchi 'screzi' a seguito dell'ordine di servizio dell'estate 2013 con cui intimava a Cialente, appena rientrato in Asl, di lavorare nei giorni feriali e negli orari osservati dagli altri dipendenti, e non di sabato pomeriggio. Quello di Vittorio Sconci, poi, direttore del dipartimento di salute mentale.

Ma il primo cittadino, a NewsTown, dice anche altro. "Va individuata una figura che non sia legata a 'certi' ambienti", esterna a determinate logiche verrebbe da aggiungere: poche speranze, insomma, per Sabrina Cicogna, direttore dell'Unità di cardiologia del San Salvatore, già proposta come manager dal centrodestra e candidata, con il partito de 'La Destra', alle elezioni politiche. Cicogna godrebbe, però, del favore del presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio. Un appoggio che pesa, evidentemente. 

Resterebbe in corsa Rinaldo Tordera, già amministratore unico dell’Asm (Aquilana Società Multiservizi), apprezzato dal sindaco Cialente e che non ha mai nascosto il desiderio di ricoprire il ruolo di manager. E resterebbero in corsa Silvia Cavalli, direttore amministrativo di Roma 2, già a L'Aquila e a Lanciano con lo stesso ruolo, e Antonello Maraldo, attuale direttore dell'Inail a Teramo e, prima, a L'Aquila.

Cialente però, nomi non vuole proprio farne. "Sulla sanità, si gioca il futuro di Regione Abruzzo", sottolinea piuttosto. "Tra mobilità passiva, liste d'attesa, sperperi economici, la sanità regionale non è al livello che dovremmo assicurare ai cittadini". Si deve risparmiare, investendo sulla qualità, incalza il primo cittadino: "Dopo decenni di clientele e campanilismi, è arrivato il momento di riorganizzare la sanità abruzzese che vive di una impostazione antica, che risale agli anni '60 e '70. La medicina è cambiata: gli ospedali vanno sempre più configurandosi come luoghi ad altissima intensità terapeutica, di cura degli acuti in altre parole. Per questo, è importante lavorare alla riorganizzazione della rete ospedaliera, esaltando le vocazioni dei quattro nosocomi principali, e della medicina territoriale che dovrà garantire alti standard qualitativi".

Sta qui la sfida, ribadisce Cialente. "Vedo che si discute molto della possibilità di istituire una Asl unica, altri sostengono sia necessario mantenerne almeno due: credo che non sia questo il problema. La sfida è garantire una sanità di alto livello, capace di richiamare utenze in quella che, a mio parere, dovrebbe essere la vera macroregione, la Tirreno-Adriatica del centro Italia, regione unica che parte da Civitavecchia e finisce ad Ortona".

Intanto, però, va nominato il direttore generale della Asl 1. Non sarà affatto semplice. Anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, infatti, ha le idee molto chiare sul manager che andrebbe nominato. E la pensa molto diversamente da Cialente. "Non ho preferenze di nomi", chiarisce a NewsTown. "Smentisco preventivamente qualsiasi ipotesi o indiscrezione giornalistica su eventuali mie sponsorizzazioni, ma non mi arrischierei a nominare professionisti che non conoscono a perfezione la macchina sanitaria del nostro territorio che, voglio ricordarlo, rappresenta il 47% dell'intero territorio regionale. Per di più, in una fase delicata come quella che stiamo vivendao, con il riassetto regionale della sanità". Anche le altre province - sottolinea Pietrucci - "si stanno orientando alla nomina a manager di professionisti che provengano dalle Aziende sanitarie locali".

Dunque, "è fondamentale che il nuovo manager sia in qualche modo interno all'azienda, che provenga insomma dal patrimonio di professionalità della Asl 1. Un professionista che non conosca la realtà di un territorio così vasto, impiegherebbe mesi a capire una struttura tanto complessa. E tempo da perdere, non ne abbiamo: la sanità si sta riformando ora".

Pietrucci sottolinea poi l'importanza di una scelta che segni una sinergia tra l'ospedale e l'università degli studi dell'Aquila, "binomio che significa vivacità e sviluppo, senza il quale la città sarebbe morta. Se partiamo da questi assunti - conclude il consigliere regionale - non avremo difficoltà ad individuare la personalità più adatta al ruolo".

Il problema è proprio questo, però: evidentemente, non si parte affatto dagli stessi assunti. Pietrucci lavora per una scelta 'interna' alla Asl e al mondo universitario, espressione dell'eccellenza della sanità aquilana: a scorrere la lista dei professionisti che hanno presentato la loro candidatura, risponderebbero alle caratteristiche indicate Patrizia Masciovecchio, Vittorio Sconci e Alessandro Grimaldi. Al contrario, Cialente vorrebbe un manager, slegato da ambienti che potrebbero condizionarne l'operato: dunque, Silvia Cavalli e Antonello Maraldo potrebbero essere i nomi giusti. E se Lolli e D'Alfonso, almeno a parole, hanno intenzione di non interferire con la scelta, anche in seno al centrosinistra c'è chi vedrebbe con favore la nomina di Sabrina Cicogna. Insomma, il tempo stringe e l'accordo sembra ancora lontano.

Ultima modifica il Martedì, 02 Febbraio 2016 23:21

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