Giovedì, 04 Febbraio 2016 09:18

Asl1: Maraldo favorito alla successione di Silveri. Politica in subbuglio

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Appuntamento fissato alle 16:30, a Palazzo Silone. La Giunta regionale è convocata per una riunione urgente: sul tavolo, potrebbe esserci il nome del successore di Giancarlo Silveri alla guida dell'Azienda sanitaria locale L'Aquila-Sulmona-Avezzano. Nelle ultimissime ore, e con sempre maggiore insistenza, si è fatto il nome di Antonello Maraldo. L'attuale direttore provinciale dell'Inail di Teramo è già stato a L'Aquila, con lo stesso ruolo, e, ai tempi della giunta di Ottaviano Del Turco, è stato direttore amministrativo della Asl di Chieti.

Maraldo risponde all'identikit disegnato dal sindaco Massimo Cialente che, nei giorni scorsi, ai microfoni di NewsTown, aveva sottolineato l'importanza di nominare alla guida della Asl un direttore generale con specifiche competenze manageriali, “così che possa rispondere degli obiettivi che vengono posti dalla politica e non delle richieste dei politici”. Una figura esterna, insomma, “non legata a certi ambienti” che potrebbero influenzarne l'operato.

In corsa per la successione a Silveri ci sarebbe anche Silvia Cavalli, in realtà, direttore amministrativo di Roma 2, già a L'Aquila e a Lanciano con lo stesso ruolo: la bufera sul 'caro estinto' però, finita anche su Report di Milena Gabanelli, non ha giocato a favore della Cavalli, scavalcata così da Antonello Maraldo.

Staremo a vedere. Sta di fatto che il mondo politico aquilano, da destra a sinistra, spinge perché venga nominato un professionista che provenga dal mondo della sanità locale, sulla posizione già espressa dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. “Non mi arrischierei a nominare professionisti che non conoscono a perfezione la macchina sanitaria del nostro territorio”, ha ripetuto Pietrucci nei giorni scorsi. “Per di più, in una fase delicata come quella che stiamo vivendao, con il riassetto regionale della sanità. Anche le altre province si stanno orientando alla nomina a manager di professionisti che provengano dalle Aziende sanitarie locali”.

Per il consigliere regionale democrat, "è fondamentale che il nuovo manager sia in qualche modo interno all'azienda, che provenga insomma dal patrimonio di professionalità della Asl 1. Un professionista che non conosca la realtà di un territorio così vasto, impiegherebbe mesi a capire una struttura tanto complessa. E tempo da perdere, non ne abbiamo: la sanità si sta riformando ora".

Come detto, una posizione condivisa dal mondo politico cittadino. “Il compito del direttore generale sarà quello di far coincidere una politica di tagli, imposta dalla legge Lorenzin, con il diritto all'assistenza, a livelli occupazionali sicuri, ad una adeguata prevenzione, cura e riabilitazione, garantendo prestazioni essenziali e non minimali rispetto al diritto di ogni cittadino”, ha voluto sottolineare Antonello Bernardi, consigliere comunale Pd e profondo conoscitore del mondo sanitario locale. “Perché ciò avvenga è indispensabile avere straordinarie competenze, professionalità, conoscenza del territorio, coraggio e sensibilità, oggettività ed onestà, elementi di scelta che devono necessariamente essere tenuti in grande considerazione da una buona politica per determinare una buona managerialità. Quest'ultima, del resto, per restare umana, deve a sua volta farsi servizio”.

“Per questi motivi, e in ragione della mia storia decennale nel sistema sanitario, della mia esperienza sindacale e del mio ruolo di consigliere comunale – ha dunque concluso Bernardi - mi sento in dovere, al di là di qualsiasi campanile, di proporre, per la direzione generale, la figura di un medico. Ricordo che tutto il personale sanitario aquilano ha avuto la forza di lavorare con gli stivali nel fango, ha dimostrato responsabilità, dignità e coraggio e competenze enormi, anche in termini di una equilibrata sanità territoriale. È stato in grado di gestire momenti difficili e di redistribuire perfettamente risorse pubbliche traducendole in diritti per i cittadini. Pertanto ritengo, nel pieno delle mie responsabilità, di dover sostenere la scelta di colleghi aquilani per la nomina della figura del direttore generale”.

Intendimento chiarissimo, condiviso da Guido Quintino Liris, capogruppo in Consiglio comunale di Forza Italia. “Il direttore generale sia espressione del territorio aquilano”, ha chiesto Liris. “E' un dovere della classe dirigente aquilana sapersi determinare su una professionalità che conosca bene la realtà ospedaliera e distrettuale della nostra provincia. Non riesco a comprendere per quale motivo negli altri territori della nostra Regione si stiano scegliendo nomi locali, e a L'Aquila no”. Liris ha chiesto dunque alla città dell'Aquila e a tutto il territorio provinciale “un vero e deciso scatto d'orgoglio: occorre che questa terra, così martoriata, dia prova di maturità e compattezza, non dividendosi e favorendo così l'ingresso del 'forestiero'. I sindaci della nostra provincia devono valorizzare le professionalità locali, devono trovare 'la quadra' operando delle scelte che valorizzino appieno tutto il territorio, in maniera intelligente ed equilibrata. E' evidente che scelte diverse, fatte fuori del territorio provinciale, creerebbero degli scompensi difficili da gestire”.

Chissà se i politici aquilani verranno ascoltati o se prevarrà, come sembra, la linea del sindaco Massimo Cialente e, con lui, dei primi cittadini del territorio di competenza della Asl1.

Ultima modifica il Giovedì, 04 Febbraio 2016 14:16

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