"La Regione Abruzzo ha infranto speranze e prospettive a centinaia di disabili invisibili. Dal 29 febbraio, non finanzierà più le borse lavoro e l’ergoterapia a più di 300 malati psichiatrici. In questi giorni i distretti di salute mentale stanno comunicando ai ragazzi l’interruzione definitiva del servizio".
La denuncia è di Claudio Ferrante, presidente di 'Carrozzine Determinate' d'Abruzzo.
Dal 2000, anno di entrata in vigore della legge regionale, cioè da 16 anni, più di 300 ragazzi hanno svolto attraverso l’istituto dell’ergoterapia e delle borse lavoro, progetti di formazione e di inserimento lavorativo. "Due ore al giorno per 10 ore settimanali - spiega Ferrante - per un importo di 233 euro mensili. Interventi terapeutici riabilitativi che hanno offerto a questi ragazzi esperienze e legami sociali di valorizzazione e sviluppo delle proprie capacità, di appartenenza, di essere riconosciuti come parte di un tessuto sociale". Un patrimonio inestimabile, per i ragazzi che hanno usufruito delle borse lavoro. E un risparmio economico notevole per le casse pubbliche, se è vero che i beneficiari del servizio "hanno ridotto il ricorso ai ricoveri ospedalieri ed evitato il soggiorno presso centri residenziali specifici".
La Regione Abruzzo si sta assumendo una grave responsabilità, sottolinea Ferrante: "infatti, se sarà interrotto il servizio riabilitativo, i ragazzi andranno incontro al riacutizzarsi delle crisi e al peggioramento della situazione psicofisica con costi sociali, economici e sanitari enormi".
Forse non è chiaro agli assessori Regionali all’Inclusione Sociale, Marinella Sclocco, ed alla Sanità, Silvio Paolucci, cosa significa per una famiglia vivere con una persona affetta da una disabilità mentale. "Significa che, a differenza di altre patologie o di un handicap fisico, la malattia mentale non concede tregua, non consente una vita familiare degna di questo nome, poiché è molto distruttiva senza aggiungere altro. Ci saremmo aspettati per questi disabili invisibili, esclusi dal mondo scolastico, sociale, sentimentale, lavorativo un incremento delle borse lavoro e ben altri servizi da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale, per restituirgli dignità e dare risposte alle famiglie gravate fortemente da un peso insopportabile. Famiglie che diventano esse stesse portatrici sane di disabilità".
Invece, la legge 94 del 2000 non verrà rifinanziata. "Se così sarà - la promessa del presidente di 'Carrozzine determinate' - "saremo al fianco dei disabili invisibili ed insieme occuperemo la Regione Abruzzo".
Ad associarsi alla protesta di Claudio Ferrante è l'ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo. "Come Prc, fummo protagonisti insieme alle associazioni dei familiari di questa opportunità di reinserimento e riabilitazione. Nel corso degli anni, sono sempre state rifinanziate. Ora si cancellano le borse lavoro per distrazione e disinteresse di una Giunta Regionale che di sinistra non ha nulla". Acerbo ricorda che tutte le famiglie e gli operatori "hanno potuto verificare l'utilità di un percorso che, lungi dall'essere interrotto, andrebbe esteso a tanti altri pazienti. Dal punto di vista della spesa sanitaria costa meno del soggiorno presso strutture private dove inevitabilmente torneranno i pazienti che soffriranno nuove crisi. Finora la nuova giunta sulle questioni della salute mentale è stata completamente assente mentre ci sarebbe bisogno di un potenziamento dei servizi territoriali e dell'apertura di case famiglia e gruppi appartamento oggi del tutto insufficienti. Non solo non si progredisce ma addirittura si torna indietro rispetto alle conquiste degli anni passati".