Una storia come altre.
Una donna incinta, ricoverata per contrazioni, deboli certo, che annunciano però la nascita di una bambina. Svolti i controlli, la donna viene dimessa: non è ancora il momento, può tornare a casa. Qualche ora dopo, però, un nuovo ricovero: stavolta, Noemi ha deciso di nascere davvero.
Una storia come altre. Con un'altra geografia, però: la donna incinta, infatti, vive a Pineto. In un primo momento viene ricoverata a Pescara, dunque torna a casa, di nuovo, a Pineto. Quindi, l'urgenza. E la corsa ad Atri: è lì che nasce Noemi, ad Atri, dove corrono due ginecologi per aprire un reparto chiuso.
Sì, perché quello di Atri è uno dei punti nascita abruzzesi chiusi, per decreto.
"Sull’accaduto andrà fatta piena luce nei prossimi giorni, e mi impegno fin da ora a chiedere conto a chi di dovere non per i corridoi della Regione, ma per via ufficiale", ha sottolineato il consigliere regionale di maggioranza, Luciano Monticelli (Pd). "L’Ostetricia del presidio atriano, un reparto che è si è voluto chiudere a tutti i costi interpretando la normativa sanitaria nel senso più restrittivo possibile, che è stato autorevolmente descritto come pleonastico e insicuro, ha dovuto riaprire in tutta fretta per far partorire una cittadina abruzzese, una mamma. E il suo personale ha salvato brillantemente la situazione".
Da parte mia - aggiunge Monticelli - "sarebbe facile dire che avevamo ragione quando per più volte abbiamo denunciato a Paolucci e D’Alfonso il pericolo di sovraffollamento del presidio pescarese e l’insufficienza della rete di trasporto d’emergenza. Non ce n’è neanche bisogno, perché questo è sotto gli occhi di tutti. Quando succede un episodio del genere, però, nessuno può sentirsi immune dalla necessità di fare un esame di coscienza. Il mio mi sento di averlo superato: non mi pento nemmeno per un istante di aver combattuto la battaglia in difesa dei punti nascita, insieme a Stefania Pezzopane, Tommaso Ginoble e pochi altri all’interno del mio Partito, guadagnandomi chiara fama di populista e campanilista. L’unico grande rammarico è non averla vinta, questa battaglia: ma su questo condivido la massima parte della responsabilità con chi l’ha combattuta a giorni alterni e di malavoglia".
Un affondo durissimo, quello di Monticelli, avverso le decisioni del governo regionale che pure sostiene in Emiciclo. "Da domattina, ogni amministratore degno di questo nome di cui questa Regione dispone deve porsi come primo obiettivo del proprio mandato che nessuna cittadina abruzzese debba più partorire come la mamma di Noemi, neanche per una contropartita importante come può essere l’ormai mitica uscita dal commissariamento".
La senatrice Stefania Pezzopane ha parlato di "disastro annunciato". E poi, rispondendo virtualmente a Monticelli: "Sono a vostra disposizione per il punto nascita e domani subito interrogazione parlamentare al Ministro Lorenzin. Bravissimi i medici e tutto il personale che fa nascere una bimba dove non si vogliono far nascere i bambini".