Evasione fiscale e truffa. Dovranno rispondere di questi reati i responsabili di tre imprese aquilane esercenti il commercio di giocattoli, due commercialisti, oltre alla coniuge di uno dei titolari delle ditte individuali. L'operazione è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria che hanno da poco eseguito un sequestro di disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore di circa 200mila euro emesso dalla locale autorità giudiziaria. In particolare, la misura cautelare giunge al termine di complesse indagini svolte dai finanzieri del capoluogo abruzzese a seguito di una segnalazione inoltrata alla Procura della Repubblica di L'Aquila dalla locale Agenzia delle Entrate.
A seguito di mirati controlli di natura fiscale nei confronti delle tre imprese, era stato accertato che le persone denunciate, al fine di evadere l'iva e le altre imposte sui redditi, erano ricorse all'utilizzo e all'emissione di fatture fittizie per un importo di circa 200mila euro.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno pertanto approfondito le risultanze dei controlli fiscali svolti dall'Ufficio finanziario attraverso complesse analisi contabili al fine di accertare eventuali ulteriori illeciti connessi all'emissione e all'utilizzo di fatture per presunte operazioni inesistenti. Tali approfondimenti hanno fatto emergere un ulteriore disegno criminoso concepito e realizzato dagli indagati attraverso i medesimi documenti fiscali fittizi: quello di ottenere indebitamente, attraverso la documentazione di costi in realtà mai sostenuti, un contributo comunitario nell'ambito dei Fondi Strutturali POR FESR 2007/2013 stanziati per attrarre nuove imprese nell'area del cratere sismico.