I carabinieri della compagnia dell'Aquila, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati contro il patrimonio e dei fenomeni illegali legati alla guida sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti, hanno denunciato in stato di libertà 8 persone, di cui 2 per guida in stato di ebbrezza, una per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, 3 per furto aggravato in abitazione e 2 per rapina e tentata estorsione in concorso.
I reati più gravi sono stati commessi da un 31enne romeno che all'esito di indagini eseguite mediante acquisizione di filmati e interrogatori di testimoni, è stato riconosciuto responsabile del furto in abitazione ai danni di una donna di Montereale, ma dimorante a L'Aquila, mentre analogo reato è stato portato a termine da un 39enne e un 37enne ai danni di una vedova ultraottantenne aquilana, commesso approfittando del fatto che i due lavoravano presso l'abitazione dell'anziana quali addetti alle pulizie.
Parte del bottino, un orologio marca Citizen del valore di 700 euro, è stato recuperato, mentre della restante refurtiva, composta per lo più da argenteria, ne è stata riscontrata la vendita ad un'oreficeria locale per un corrispettivo pari a duemila euro.
Un 32enne e un 36enne sono stati infine denunciati a piede libero perché ritenuti responsabili in concorso tra loro di rapina e tentata estorsione ai danni di un giovane di origini marocchine.
Le indagini hanno evidenziato come i due, dopo aver sfilato con atteggiamenti minacciosi e violenti il telefono cellulare e pochi euro dalle tasche della vittima, la contattavano subordinando la restituzione del maltolto alla fornitura di "collaborazione" nella loro attivita' di spaccio di stupefacenti.
S.P., classe '64 e L.M classe '92, a bordo delle rispettive auto, sono stati deferiti ai sensi dell'art. 186 del codice della strada (guida in stato di ebbrezza) all'esito del controllo mediante etilometro, mentre B.C. classe '95 è stata deferita ai sensi dell'art. 187. Quest'ultima si è rifiutata di sottoporsi al previsto esame tossicologico dopo esser stata trovata alla giuda del mezzo in possesso di un trita-erba ancora intriso di marijuana.