E' stata emessa ieri la condanna a 6 anni di reclusione per un 74enne aquilano, accusato di aver violentato sessualmente la nipotina minorenne. A darne la notizia è Il Messaggero di questa mattina.
Il tribunale, presieduto da Giuseppe Grieco, ha accolto le conclusioni del pm Stefano Gallo il quale, dopo un rinvio a giudizio, è riuscito a ricostruire la vicenda, grazie anche al lavoro investigativo dei carabinieri di Paganica.
I fatti, che risalgono tra il giugno 2011 e il maggio 2013, sono emersi solo recentemente, quando la ragazzina ha avuto il coraggio di raccontare gli abusi del nonno. L'ardua opera di convincimento dei genitori, insospettiti dallo strano comportamento della figlia, ha fatto luce su uno scenario orribile.
La bambina, che al tempo aveva nove anni, sarebbe stata costretta dall'anziano signore a "mettere la mano sui genitali, mentre si trovavano a letto all'interno della sua abitazione". L'imputato era solito, infatti, tenere la piccola in assenza dei genitori, avendo l'opportunità di compiere ciò di cui è stato accusato.
Questa situazione si sarebbe ripetuta più volte finché, successivamente a dolori al bassoventre manifestati dalla piccola, una visita in ospedale ha fatto ricadere pesanti accuse sul nonno.
Ferdinando Paone e Francesco Valentini - avvocati delle parti lese (madre e figlia) - hanno chiesto un risarcimento di 300mila euro per i danni morali, psicologici ed esistenziali della minorenne. 100mila sono stati richiesti, invece, per la madre della vittima.
L'anziano, assistito dal legale di fiducia Vincenzo Calderoni, ha deciso di andare in appello. (l.m.)