Parte degli alloggi del progetto Case saranno destinati al mercato dell’affitto con la formula dell’housing sociale, a canoni di locazione, cioè, calmierati rispetto al prezzo di mercato.
A renderlo noto, l’assessora alle politiche sociali Emanuela Di Giovambattista che ha riferito stamane dell’indizione di un avviso pubblico volto all’assegnazione di alloggi alle giovani coppie – coppie sposate, coppie di fatto o iscritte nel registro delle unioni civili - al di sotto dei 40 anni, con un ISEE compreso tra 12mila e 30mila euro.
Nell’illustrare il contenuto del bando, Di Giovambattista ha specificato come “l’avviso non rientri tra le politiche di assistenza alle cosiddette fragilità sociali - relativamente alle quali si sta già procedendo all’assegnazione di alloggi sulla base di una graduatoria definita - ma sia da considerarsi il primo atto di programmazione nella gestione immobiliare del progetto Case”.
Nella definizione dei criteri di assegnazione, dunque, non si è inteso fronteggiare le gravi difficoltà economiche delle categorie prese in considerazione, ma fornire un sostegno nel senso dell’offerta di un canone di affitto calmierato rispetto al prezzo di mercato. “Il bando è rivolto a giovani coppie che hanno già un reddito - ha spiegato l'assessora - il canone di locazione sarà agevolato, ma non abbattuto come nel caso delle categorie rientranti nelle cosiddette fragilità sociali. Il prezzo sarà stabilito sulla base di quanto previsto dai patti territoriali, il che consentirà la sostenibilità dell’atto rispetto alle esigenze del Comune di garantirsi entrate sufficienti a coprire i costi di manutenzione”.
Con la volontà di ricostruire una città che sia in grado di attrarre anche giovani provenienti da fuori, tra i criteri di accesso al bando si è esclusa l’obbligatorietà della residenza all’interno del Comune dell’Aquila, anche se “i cittadini aquilani - ha assicurato Di Giovambattista- avranno un punteggio superiore in graduatoria”.
L’annuncio dell’indizione del nuovo bando arriva a pochi giorni dall’approvazione in sede consiliare dell’ordine del giorno firmato da Stefano Palumbo (Pd) volto “all’elaborazione di un piano di abbattimento graduale del compendio immobiliare dei Progetti case e map”.
La domanda sorge spontanea: come collocare l’avviso pubblico che prevede la riconversione degli alloggi del progetto Case in nuove soluzioni abitative all’interno dell’atto di indirizzo volto allo smantellamento di tale patrimonio immobiliare? “Nessun contrasto con l’ordine del giorno - ha chiarito Di Giovambattista - quella di Palumbo è una proposta di indirizzo nelle politiche di gestione del progetto Case, e questo avviso pubblico rivolto alle giovani coppie può definirsi il primo vero atto di programmazione in questo senso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco Massimo Cialente: “In conformità alla delibera 172 del 2012, l'amministrazione definisce, in base alla disponibilità degli alloggi. nuovi criteri di assegnazione degli stessi, a seguito della fine dell’emergenza. Questo bando rientra nelle decisioni che devono essere prese per gestire questo enorme patrimonio immobiliare.
“Visti i ritardi nella ricostruzione dell’edilizia popolare - ha continuato il primo cittadino - stiamo portando avanti anche la possibilità di cedere alcune piastre all’Ater. D’altronde con la graduatoria sulle cosiddette fragilità sociali, abbiamo surrogato l’azione dell’Ater, dando come amministrazione una risposta all’attuale mancanza di alloggi di edilizia residenziale pubblica”.
E sull’abbattimento il Sindaco ha affermato: “Per ora si procederà esclusivamente all’abbattimento dei Map. Lo smantellamento completo del progetto Case è impensabile, sarebbe costosissimo. Sarà senz'altro necessario abbattere quelle piastre fortemente danneggiate, ma per altre, ad esempio il complesso di Camarda, pensiamo ad una riqualificazione che ne consenta un uso a fini turistici”.
Il destino del progetto Case, quindi, è tutt’altro che definito. D’altronde, come ha affermato lo stesso Cialente, in merito dovrà pronunciarsi anche l’Unione europea, che, nella costruzione del progetto Case, aveva posto come conditio sine qua non la provvisorietà degli alloggi. “Non sappiamo cosa si intenda per provvisorio –ha concluso il Sindaco- potrebbero essere dieci anni, così come trenta”.