Martedì, 08 Marzo 2016 16:41

Velino-Sirente, gli ambientalisti: "Diventi Parco Nazionale"

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Istituire un Parco Nazionale nel massiccio del Velino-Sirente che sottoponga l’area a un zonazione e regimi giuridici di tutela definiti e rispettati.

È questa la proposta dalla neonata associazione "Appennino Ecosistema" che, nel mettere in campo progettualità volte a definire le linee guida della gestione di quella che potrebbe essere la più vasta area protetta della regione, ha rivolto un appello a tutte le associazioni ecologiste, alle istituzioni locali e a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale affinché si facciano promotrici della proposta da sottoporre al Ministero dell’Ambiente.

Ad illustrare le iniziative avviate per la redazione del progetto sono stati stamane, in conferenza stampa, il presidente di "Appennino Ecosistema" Bruno Petriccione, il rappresentante di "Salviamo l’Orso" Daniele Valfrè, e il Vice Sindaco del Comune di Lucoli Rossano Soldati.

"Il nuovo parco potrebbe comprendere una superficie di 100.000 ettari, il doppio del Parco nazionale d'Abruzzo - ha spiegato Pietriccione - Verrebbero incluse tutte le aree del massiccio tutelate a livello nazionale, regionale ed europeo: il Parco regionale del Velino Sirente, la Riserva Naturale Orientata Monte Velino, la Riserva Naturale Gole di San Venanzio, sette siti di Interesse Comunitario nei pressi di Ocre, fino ai confini con il Lazio, con l’inclusione della Riserva Naturale Montagne della Duchessa".

L'obiettivo è quello di arrivare all'approvazione di una zonazione partendo da quella già prevista nel Piano del Parco redatto nel '98 ma mai approvato.

“Il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino – ha sottolineato Petriccione – non è mai entrato compiutamente nella necessaria operatività, comportando soltanto vincoli subiti passivamente dalla popolazione. Dopo quasi trent'anni, ancora non è stato approvato il Piano del Parco, che avrebbe potuto lanciare una gestione del territorio scientificamente fondata ed adeguata da un lato alle sue qualità ecologiche e dall’altro alle attività umane con queste compatibili: ciò dimostra l'incapacità e l'inadeguatezza della Regione di gestire un'area così importante e vasta".

La zonazione del futuro parco prevede una gestione di doppio livello del territorio interessato, sottoponendo alla massima tutela le aree A e B dove sono presenti ecosistemi e specie di elevatissimo valore, e consentendo, invece, lo sviluppo turistico nelle aree C di pre-parco, dove gli ecosistemi sono meno sensibili. Per Pietriccione si tratta di una proposta che "non andando solo nel senso della imposizione di vincoli potrebbe riscuotere larga approvazione nelle comunità locali".

Anche Daniele Valfrè di "Salviamo l'Orso" ha insistito sulla necessità di una zonazione precisa che consentirebbe una gestione razionale del territorio valorizzando, dal punto di vista turistico, quelle aree sottoposte a minor tutela. "La ragione della proposta di Parco Nazionale è creare una zona strategica che faccia del turismo ecologico una delle prime entrate economiche della Regione – ha spiegato Valfrè – Il ricco patrimonio di biodiversità della zona attira turisti anche dall’estero. È necessario trasformare questo turismo cosiddetto mordi e fuggi in periodi di permanenza più lunghi, attraverso la valorizzazione della rete sentieristica e lo sviluppo delle comunità locali interessate".

Intanto l'amministrazione di Lucoli, che oggi è fuori dal parco, ha dato la sua adesione al progetto. "Si tratta di una grande opportunità per sviluppare un turismo di tipo naturalistico adeguato ai nostri valori ecologici – ha affermato il vice sindaco Rossano Soldati – il nostro territorio è stato al centro di scelte scellerate che hanno causato gravi danni. È arrivato il momento di ripensare investimenti pubblici che valorizzino il territorio senza deturparlo".

Per ampliare il sostegno alla proposta, il 22 maggio prossimo, in occasione della giornata mondiale della biodiversità proclamata dalla Nazioni Unite, gli ecologi, geologi, giuristi e conservazionisti che compongono il Consiglio scientifico di "Appennino Ecosistema" presenteranno una proposta compiuta di zonazione nel corso del Convegno pubblico che si terrà a Lucoli.

Ultima modifica il Martedì, 08 Marzo 2016 18:21

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