Giovedì, 10 Marzo 2016 19:20

Riforma Genio Civile, con il nuovo regime autorizzatorio ricostruzione a rischio paralisi

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La prossima settimana entrerà in vigore, in Abruzzo, una legge regionale (la 28 del 2011) che introdurrà, recependo una legge nazionale, alcune novità riguardanti i Geni Civili.

In pratica, con la nuova normativa, si passerà dal regime semplificato del deposito sismico a quello autorizzatorio, in base al quale, nelle zone ad alta e media sismicità (zone 1 e 2, nelle quali c'è anche L'Aquila), i lavori di costruzione non potranno cominciare senza il preventivo rilascio dell'autorizzazione sismica da parte degli uffici del Genio Civile.

E' un cambiamento non di poco conto.

Fino ad ora, infatti, i controlli del Genio Civile sono avvenuti in due fasi. Nella prima, c'è una verifica di tipo formale, per vedere se i progetti sono stati presentati correttamente da un punto di vista, per così dire, compilativo. La seconda fase, quella in cui i progetti vengono analizzati nel merito, scatta a lavori già iniziati tramite una serie di controlli a campione fatti con il metodo dell'estrazione a sorte.

Con la nuova legge, invece, i Geni Civili dovranno esercitare questo doppio vaglio a monte. E senza il rilascio dell'autorizzazione sismica, i lavori non potranno iniziare e i cantieri non potranno essere avviati.

Una follia” dice allarmato l'assessore alla Ricostruzione del Comune dell'Aquila Pietro Di Stefano “Il Genio Civile non ha il personale per adempiere a tali compiti. Sarà un disastro, le pratiche si bloccheranno, sono molto preoccupato. Mi chiedo perché la Regione non si sia organizzata per tempo”.

Anche gli ordini professionali non nascondo la gravità del problema.

“Rivedere un progetto richiede tempi lunghi perché equivale quasi a farlo da capo” dice il presidente dell'ordine degli architetti della provincia dell'Aquila, Gianlorenzo Conti.

Non è solo un problema di personale” spiega Conti “ma anche di competenze, perché per fare dei controlli sostanziali su un progetto ci vogliono degli ingegneri strutturisti, non può farli un geometra qualsiasi”.

“Siamo molto preoccupati” afferma sempre Conti “anche se, rispetto alla data in cui dovrebbe entrare in vigore la legge a livello regionale (il 16 marzo, ndr) siamo riusciti a ottenere una proroga di un mese. Ma è chiaro che, se la Regione non interverrà, il problema si ripresenterà tale e quale ad aprile”

Tra l'altro le nuove procedure prevedono anche il pagamento, per ogni progetto, di una tassa di 1 euro e 30 centesimi a metro cubo, “il che significa” dice Conti “che, per un aggregato di grandi dimensioni, si potrà arrivare a pagare anche 10 mila euro. Ma sembra che, almeno su questo, per le zone colpite dal terremoto ci sia una deroga, anche se non è chiaro se l'esenzione valga ugualmente per le nuove costruzioni”.

Come Conti la pensa anche Elio Masciovecchio, presidente provinciale dell'ordine degli ingegneri: “Con il nuovo regime autorizzatorio i tecnici del Genio Civile dovranno controllare a monte tutti i progetti e siccome c'è una responsabilità di chi controlla i tempi si allungheranno”.

Rischio sottolineato anche dal responsabile dell'Usra (l'Ufficio speciale della ricostruzione) Raniero Fabrizi: “Con le nuove procedure i tempi per l'apertura dei cantieri potrebbero slittare di molto”.

 

Ultima modifica il Venerdì, 11 Marzo 2016 22:31

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