Ci sono anche imprenditori fortemente legati alla ricostruzione post-sisma dell'Aquila e del cratere abruzzese tra i destinatari di diciannove misure cautelari emesse in mattinata, in relazione a presunti appalti truccati per le infrastrutture dell'Anas.
A finire agli arresti domiciliari, infatti, anche il romano Emiliano Cerasi, 48 anni, amministratore di Sac Costruzioni, il padovano Sergio Vittadello, dell'impresa edile omonima, e Domenico "Mimmo" Costanzo, del colosso Tecnis, di cui questo giornale ha scritto alcuni giorni fa [leggi l'articolo].
Sac e Vittadello sono nomi noti agli addetti ai lavori della ricostruzione aquilana: la prima, in diverse occasioni in associazione temporanea di imprese con l'aquilana Iannini Costruzioni (non coinvolta nell'indagine), è titolare degli importanti appalti riguardanti la ricostruzione del Castello Cinquecentesco e della Prefettura, mentre Vittadello è presente per lo più nella ricostruzione privata, e dopo la debacle dell'impresa Gdm, ha rilevato i lavori di ricostruzione del Palazzo di Giustizia in via XX Settembre.
La Tecnis, coinvolta anche precedentemente nella prima inchiesta sulle maxi tangenti degli appalti Anas, è stata titolare di diversi appalti per infrastrutture in Abruzzo, tra le quali figura anche una piccola porzione della strada statale Fondovalle Sangro.
La Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma nei confronti di 19 soggetti tra dirigenti e funzionari dell'Anas, e imprenditori titolari di appalti di opere pubbliche di primaria importanza. Coinvolti anche un avvocato e un politico, Marco Martinelli, attuale parlamentare di Forza Italia, cui è stato notificato un avviso di garanzia.
Sono complessivamente 36 gli indagati coinvolti nella seconda tranche dell'inchiesta sugli appalti dell'Anas. Inchiesta che, grazie alla comparazione degli elementi scaturiti dagli accertamenti tecnici e dall'esame del materiale sequestrato nella prima operazione dello scorso ottobre, ha consentito di accertare, secondo la Guardia di Finanza, come la corruzione individuata "non si limitasse agli imprenditori e dirigenti Anas già arrestati, bensì potesse considerarsi sistemica".
L'operazione, denominata 'Dama nera 2', è uno sviluppo della prima inchiesta sulle tangenti all'Anas pagate dagli imprenditori destinatari degli appalti ai funzionari dell'azienda. Tra questi Antonella Accroglianò, la dirigente soprannominata 'dama nera'. (m. fo.)