Lunedì, 14 Marzo 2016 11:42

Maxi Ospedale di Chieti: project financing non sarà a costo zero per contribuenti

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Un documento assai rilevante, su cui dovrebbe interrogarsi la politica e l'opinione pubblica abruzzese. A diffonderlo, il sito Prima da Noi che, in esclusiva, ha pubblicato la relazione del Piano Economico e Finanziario (Pef) del progetto di costruzione del nuovo ospedale di Chieti che andrà a sostituire il SS. Annunziata.

Un project financing milionario, proposto alla Asl Chieti-Lanciano-Vasto nell'aprile del 2014 da Maltauro spa, Finanza e Progetti spa e A.B.C. Nocivelli spa, in collaborazione con lo Studio Altieri.

L'importo complessivo dei lavori sarà di 278 milioni di euro: 143 milioni per la costruzione, 36.5 milioni per le spese tecniche e di progettazione, 22.2 milioni di "costi di proposta, sviluppo e assicurazioni", più Iva ovviamente, interessi e costi finanziari connessi. Soldi che saranno, per lo più, a carico dei privati. Prima da Noi, però, ha dimostrato come non sia affatto vero che il project financing sarà a costo zero per i contribuenti abruzzesi, anzi.

Per la progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Chieti, il privato investirà e rischierà capitali propri per 54.3 milioni di euro. E il resto? A leggere il Piano economico e finanziario, arriverà da tre linee di credito sulle quali verranno pagati interessi molto salati. Nel documento che PrimaDaNoi.it pubblica in anteprima si legge che "il Pef si articola in un periodo di progettazione, un periodo di costruzione e un periodo di gestione che, nel complesso, portano ad una durata della Concessione (progettazione, costruzione e gestione) pari a 30 anni (360 mesi), a partire dal giorno di firma della Concessione (01/07/2016) fino all’ultimo giorno di validità della Concessione e della gestione dei servizi (30/06/2046)".

Nessun dubbio sul giorno della firma sulla Concessione, il 1 luglio prossimo, e sulla data di inizio lavori, il 2 gennaio 2017. Evidentemente, i privati proponenti erano piuttosto certi dell'esito della procedura proposta, lo ricordiamo, ad aprile 2014

"La durata della Fase 1 di costruzione è pari a 50 mesi, con termine il 28/02/2021. L’inizio della Fase 2 di costruzione è previsto per il 01/04/2021, con una durata pari a 12 mesi, con termine il 31/03/2022, comprensiva di collaudi e consegna delle aree al Concedente. Le attività di gestione di Fase 1 hanno inizio il 01/03/2021 e terminano il 31/03/2022. Le attività di gestione di Fase 2 hanno inizio il 01/04/2022 e terminano il 30/06/2046".

Cosa prevono, esattamente, le attività di gestione che dureranno fino al 2046?

"Servizio di Pulizie, Manutenzioni Edili, Manutenzione Aree Verdi e Servizio Energia e Manutenzione Impianti". Inoltre, "la fornitura di arredi e attrezzature medicali al Concedente [per oltre 25 milioni di euro], e l’avvio di attività commerciali realizzate all’interno del comprensorio dell’Ospedale di Chieti". E ancora: "l'attivazione del Servizio di Manutenzione Tecnica delle Apparecchiature Medicali". E poi, i servizi di logistica, ristorazione, gestione dei laboratori di biochimica e il servizio di gestione tecnica e amministrativa di Radiologia e della Medicina nucleare.

Ma chi seguirà la costruzione del nuovo ospedale e, soprattutto, chi ne curerà la gestione? Ci penserà una nuova società che dovrebbe essere formata da componenti private e pubbliche, nella quale - scrive Prima da Noi - "confluiranno presumibilmente dipendenti, manager e professionisti nominati dalla cordata di imprenditori ed una manciata di altri personaggi 'consigliati' caldamente dalla politica".

La società - che opererà fino al 2046 - avrà un costo stimato in 1.6 milioni di euro all'anno, più Iva, e solo per il suo funzionamento: 500mila per la gestione amministrativa e finanziaria, 610 mila per direttore generale e staff. E chi paga? Direttore generale, staff e società di progetto saranno a carico dei contribuenti abruzzesi. Non solo. A fronte della costruzione e ristrutturazione del nuovo Ospedale di Chieti, la Asl Chieti-Lanciano-Vasto pagherà corrispettivi salatissimi per 30 anni, anch’essi ovviamente a carico dei contribuenti. Altro che costo zero.

Ultima modifica il Martedì, 15 Marzo 2016 15:39

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