Domenica, 19 Luglio 2020 18:25

Ponte Belvedere, bocciato il project financing da 33 milioni

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L'amministrazione attiva ha scritto la parole fine sul progetto di finanza da 33 milioni avanzato dall'impresa Unirest srl per la ricostruzione del Ponte Belvedere.

Con una determina pubblicata ieri, si è dichiarato definitivamente concluso, "per manifesta irricevibilità e inammissibilità ai sensi dell'articolo 2 della legge 241/90, il procedimento di valutazione preventiva" e, conseguentemente, si è dichiarata archiviata la proposta.

Non si tratta di una sorpresa.

Già a febbraio scorso [qui] scrivevamo come il project financing sarebbe rimasto soltanto su carta; d'altra parte, l’ipotesi non era percorribile per diversi motivi: il primo, il Comune avrebbe dovuto partecipare al progetto di finanza assicurando il 20% delle risorse previste, e cioè 6 milioni e 600 mila euro. Tuttavia, a disposizione - se la delibera stralcio Cipe verrà istruita come annunciato - ci saranno al massimo 5 milioni (al momento, in cassa ci sono 1 milione e mezzo di euro); il secondo, l’amministrazione aveva assunto l’impegno di non autorizzare ulteriori cubature e il progetto di finanza, così come presentato, al contrario prevedeva migliaia e migliaia di metri quadrati di nuove costruzioni; il terzo, non vi era alcuna necessità – anzi – di ulteriori spazi a destinazione commerciale, considerato che in via Fontesecco ve ne sono a sufficienza, non utilizzati stante l’impasse che vive il quartiere, e conosciamo le difficoltà delle attività che insistono nel cuore del centro storico; il quarto, non è affatto chiaro come il privato intendesse rientrare di un investimento così oneroso, con i rischi conseguenti che sarebbero potuti ricadere sul Comune dell’Aquila; il quinto, il progetto – seppure avveniristico, stando ai render pubblicati con enfasi su alcuni organi di stampa – pareva davvero fuori contesto rispetto all’architettura razionalista che accompagna l’accesso alla città da via Fontesecco.

E poi c’è il fattore tempo che non coincideva, di certo, con gli interessi della città, necessitando il progetto di finanza, oltre tutto, dell'abbattimento di edifici ricadenti sotto il viadotto e di espropri di aree private.

A questo punto, non resta che attendere il lavoro dello studio dell'ing. Fausto Fracassi cui, nei giorni scorsi, è stato affidato l'incarico di verifica tecnico-economica della riparazione e consolidamento strutturale ovvero della demolizione e ricostruzione dell'infrastruttura; in sostanza, Fracassi dovrà dire se il Ponte potrà essere riparato o se andrà demolito.

Escludendo che si proceda con una semplice riparazione, avversata dall'amministrazione attiva, restano due le strade percorribili: la sostituzione della sola campata centrale, così come previsto dallo studio Romolini, e com’era stato indicato con delibera 545 approvata dalla Giunta comunale nel dicembre 2017 su proposta dell’allora assessore Guido Quintino Liris, o l’acquisizione del progetto dell’archistar Wolkwin Marg.

La prima ipotesi prevede una campata in acciaio ‘poggiata’ sui piloni attuali, con un impegno economico di circa 2 milioni e 500 mila euro e tempi di realizzazione piuttosto brevi. La seconda ipotesi, invece, porterebbe alla demolizione totale del ponte con la ricostruzione di una struttura interamente in acciaio: si stima che le opere potrebbero costare circa 5 milioni di euro e che i tempi di lavorazione sarebbero un poco più lunghi.

Non è un mistero che il vicesindaco Raffaele Daniele, assessore alle Opere pubbliche, propenda per la seconda ipotesi che, aveva spiegato in febbraio in Commissione, ricucirebbe via Fontesecco con lo spazio sovrastante, stante le torri con ascensore al posto degli attuali piloni, e con il parco delle acque alla Rivera, prevedendo tra l'altro un parcheggio baricentrico tra piazza Duomo e la Fontana delle 99 Cannelle. Non solo. Daniele ha ribadito che vorrebbe rendere il Ponte Belvedere un simbolo di rinascita della città, come accadde nel 1703 con la costruzione delle Chiesa di Santa Maria del Suffragio, un’opera davvero qualificante, capace di rappresentare anche un attrattore turistico.

Ultima modifica il Lunedì, 20 Luglio 2020 15:08

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