Continua l'opposizione del Comune dell'Aquila alla realizzazione del metanodotto Foligno-Sulmona.
Stamane, la Commissione territorio - all'unanimità - ha espresso voto favorevole alla delibera di Giunta comunale n.72 del 19 febbraio 2016 con cui l'esecutivo aveva fornito parere contrario all'istanza di mutamento temporaneo di destinazione d'uso dei terreni gravati da uso civico per la realizzazione del metanodotto.
Ora, la delibera arriverà in Consiglio comunale, per l'approvazione definitiva.
Si tratta dell'ennesimo atto d'opposizione dell'Ente al progetto istruito da Snam. Già nel marzo 2015, il Consiglio comunale aveva approvato una proposta di deliberazione della Giunta, nella quale si stabiliva la non conformità dell'opera alle previsioni del Piano regolatore. Un mese prima, in sede di Conferenza dei servizi al Ministero dello Sviluppo economico, i rappresentanti dell'Ente avevano evidenziato "l'elevato impatto negativo che la realizzazione del progetto avrebbe per il territorio, per l'economia locale e per la sicurezza dei cittadini".
L'infrastruttura andrebbe a intersecare le linee di faglia di Pettino e del Gran Sasso, a tagliare numerose zone sottoposte a vincolo idrogeologico e ad attraversare le linee perimetrali del Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga. E d'altra parte, la stessa assise consiliare aveva espresso la propria contrarietà all'intervento già nell'ottobre 2010.
Il metanodotto taglierebbe letteralmente in due l'Abruzzo a metà, per più di 100 km, snodo dell'infrastruttura che, da Massafra, dovrebbe portare il gas dell'est Europa fino a Minerbio, attraversando dieci regioni italiane per 687 km. Come non bastasse, a Sulmona la Snam vorrebbe istallare anche una centrale di compressione gas a servizio del metanodotto.
Un'opera strategica, per il Governo Italiano, e altamente impattante tuttavia, avverso la cui realizzazione si è schierata anche Regione Abruzzo che, già a fine 2013, aveva espresso parere contrario e dunque, nel febbraio 2015, ha espresso un altro parere negativo, per quanto concerne, appunto, il vincolo dell'uso civico, e la mutazione d'uso dei terreni interessati. Un parere fatto proprio, ora, anche dal Comune dell'Aquila. E pareri negativi al metanodotto sono arrivati, in questi mesi, dalle amministrazioni di Sulmona, Prata d'Ansidonia, Popoli, Navelli e Barete.