Una telefonata da parte di un falso avvocato, l'avviso che un parente è stato fermato dai carabinieri, la richiesta di 4mila euro per sistemare la questione e l'invio presso il domicilio della vittima di un collaboratore per riscuotere la somma indicata. E' la truffa che un uomo di Avezzano (L'Aquila) aveva architettato ai danni di una donna di 85 anni.
La donna aveva richiesto l'intervento dei militari dell'Arma riferendo di aver ricevuto una telefonata da parte di un sedicente avvocato che le parlava di un incidente stradale provocato dal figlio, che si trovava pertanto in stato di fermo. Il falso avvocato le aveva detto che per la cauzione (che per altro non esiste in Italia) servivano 4mila euro.
La signora lo aveva lasciato parlare, per poi rispondere di non avere figli, così l'interlocutore aveva bruscamente interrotto la conversazione. Il complice, appena presentatosi presso l'abitazione della donna ed intuito velocemente di essere stato scoperto, si era allontanato ma carabinieri, che si trovavano in zona per la segnalazione, si sono accorti di un uomo, ben vestito e dall'aria distinta, entrare in un portone poco distante dall'abitazione della vittima. Appostatisi sotto l'altra abitazione, i militari hanno visto l'uomo uscire in modo frettoloso dopo pochissimo e lo hanno immediatamente bloccato.
Le attività d'indagine hanno permesso di accertare le responsabilità dell'uomo in altri tre tentativi di truffa perpetrati nella stessa via ai danni di altre persone residenti. Proprio in quella palazzina, infatti, un'altra signora di 85 anni era stata anch'essa contattata al telefono da un finto avvocato. Gli era stato detto che suo figlio aveva appena causato un grave incidente e che era necessario pagare 4mila euro altrimenti sarebbe stato arrestato, e che sarebbe passato a breve qualcuno per ritirare il denaro. Ma la signora aveva immediatamente contattato il figlio, accertando la falsità di quanto affermato dal truffatore.
Sono in corso ulteriori indagini volte ad accertare se il presunto avvocato possa essere connesso con le ultime truffe dello stesso genere perpetrate nella Marsica e sul telefonista che ha contattato le vittime del raggiro. L'uomo, dichiarato in stato d'arresto, è stato tradotto presso il carcere di Avezzano.