5mila isolatori sismici sui 7mila montati a L'Aquila, al di sotto delle piastre del Progetto Case, non sono omologati né omologabili. E il danno stimato è pari a olltre 10milioni di euro.
C'è un processo penale pendente: in primo grado, Mauro Dolce - Rup del progetto Case - ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. E' stato condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento di 3mila euro per le spese legali alle parti civili. Sentenza confermata in appello. Nell'ambito dello stesso procedimento, il gup ha invece rinviato a giudizio gli altri due indagati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di una delle due ditte fornitrici degli isolatori sismici, la Alga Spa. Il procedimento è tutt'ora pendente al Tribunale dell'Aquila: il dibattimento si è aperto soltanto lo scorso luglio e c'è il serio rischio che si arrivi all'ennesima prescrizione.
Fin qui, notizie che vi avevamo già dato. Dove sta la novità, dunque?
Stamane, il consigliere comunale Giorgio De Matteis ha tenuto l'ennesima conferenza stampa, convocata a qualche giorno dalla notizia della lettera inviata da Massimo Cialente al premier Matteo Renzi. Il primo cittadino ha sottoposto all'attenzione del governo una serie di richieste urgenti sottolineando come, al momento, non si possa muovere un dito, fino a quando, almeno, "non avremo una diagnosi precisa sullo stato di salute delle strutture e su quanto dice la legge europea".
"Ora il governo dovrà fare un’istruttoria - ha aggiunto Cialente - sul problema degli isolatori sismici, prima di tutto. Sappiamo che non sono a norma perché non hanno superato il collaudo, e una parte di questi, non sappiamo quali sono, si rompe. Abbiamo per questo scritto a Roma per chiedere di aprire tutti gli isolatori, circa 1.800, e vedere dove stanno quelli difettosi. Li possiamo tenere oppure sarà un problema usarli in futuro? Questo è un nodo che deve sciogliere Roma".
"La lettera inviata da Cialente a Renzi è una clamorosa auto-denuncia", ha sottolineato De Matteis in conferenza stampa. "Oggi, chiede al governo di verificare la tenuta degli isolatori, se si possono tenere o se sarà un problema usarli in futuro. Ma già due anni fa, nel maggio 2014, aveva scritto alla Procura Regionale della Corte dei Conti e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, denunciandone lo stato".
Cosa aveva scritto, Cialente, in quella lettera? La società Alga spa - stando alle risultanze dei procedimenti innanzi alla Procura della Repubblica - "ha fornito 4896 isolatori sismici a pendolo scorrevole di tipo Algaped per un importo complessivo di euro 7.274.990,00; parte di questi sono risultati inidonei e non funzionanti atteso che il campione testato non ha superato le prove rompendosi macroscopicamente nel corso di esse; altra parte, pur risultando idonei alle prove di funzionamento, non hanno risposto alle prescrizioni normative, sia in riferimento allo spessore minimo dell'acciaio, sia alle caratteristiche dell'acciaio fornito".
"Nel corso del giudizio abbreviato - scriveva allora Cialente - è risultato confermato che tutti i 4896 isolatori dell'Alga spa non solo non erano omologati al momento della fornitura, ma non sono neppure omologabili e neanche conformi al tipo successivamente omologato". Dunque, appare evidente il danno arrecato al Comune dell'Aquila, "ben superiore rispetto a quello relativo al mero importo della fornitura, in quanto il danno cagionato corrisponde alla totalità della spesa che l'amministrazione dovrà affrontare per eliminare i 4896 isolatori".
Si parla di 10milioni, appunto.
Insomma, gli isolatori - chiariva Cialente nel maggio 2014 - dovranno essere "rimossi e sostituiti o dovranno essere attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici ove sono apposti gli isolatori Alga, onde compensarne l'inefficienza o i limiti". Per intenderci, le piastre che poggiano sugli isolatori non omologati sono a Cese di Preturo, Paganica Sud, Tempera, Bazzano, Sant'Elia 1, Sant'Elia 2, Camarda, Arischia, Roio 2, Assergi, Paganica 2, Gignano, Coppito 2, Coppito 3.
Sono passati due anni, e gli isolatori non sono stati rimossi o sostituiti, e non sono state attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici. "E Cialente - incalza De Matteis - scrive di nuovo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo di verificare la tenuta degli isolatori e chiedendo, ancor più grave, se si possano tenere, mentre, due anni fa, parlava di rimozione e sostituzione".
"Non abbiamo mai ricevuto risposta alle domande che sollevammo allora", aggiunge De Matteis. "Se il sindaco Cialente - già due anni fa - scriveva il vero, se gli isolatori dovranno essere rimossi e sostituiti o se dovranno comunque essere attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici, siamo sicuri che gli assegnatari che risiedono negli alloggi poggiati su quegli isolatori non corrano alcun rischio? Cosa succederebbe in caso di un nuovo terremoto?". E ancora: "Chi paga i 10milioni di euro necessari alle opere di sostituzione o messa in sicurezza degli isolatori?".
In effetti - come De Matteis sottolinea da tempo - con l'acquisizione al patrimonio del progetto Case, nel settembre 2012, si è sancito un passaggio irreversibile, con gli oneri assunti totalmente a carico del Comune dell'Aquila senza che fossero istruite le verifiche dovute sullo stato di costruzione degli alloggi, dagli isolatori ai balconi.
Manutenzione ordinaria e straordinaria, la spinosa questione del mancato pagamento delle utenze che, già al momento dell'acquisizione, avevano generato un debito importante, gli espropri dei terreni, la qualità delle costruzioni e dei materiali utilizzati, lo stato degli isolatori: "Non si è voluta considerare la possibilità di trattare con maggiore cautela l'acquisizione, decisa in tutta fretta. Ed ora, la città è costretta a subirne le durissime conseguenze".
E d'altra parte, già nel marzo 2010 il dipartimento di Protezione civile aveva inviato una nota al Comune "con lo scopo di preparare il subentro nelle attività concernenti il progetto Case". Su richiesta dell'amministrazione, il Consorzio Case aveva spedito tutte le documentazioni necessarie al passaggio di consegne. E a seguito di ciò - si leggeva nella nota - "vengono a cessare tutte le attività del Dipartimento della Protezione civile in ordine al predetto progetto".
Fino al settembre 2012, fino all'acquisizione al patrimonio per intenderci, nulla è accaduto: poi, la decisione di assumere il progetto Case, senza che fossero neppure completati i processi amministrativi di collaudo. "Ora, è inutile chiedere aiuto alla Governo", va ribadendo da tempo De Matteis. "Siamo al dissesto finanziario: chi pagherà le spese di gestione insostenibili del progetto Case? Chi assumerà i costi pari a 10milioni per risolvere la vicenda degli isolatori sismici?"