Durante la settimana di Pasqua, la candidata radicale a Garante dei detenuti abruzzesi Rita Bernardini ha visitato le carceri abruzzesi con le compagne e i compagni di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi. Dopo aver incontrato i detenuti di Lanciano e Vasto, venerdì, sabato è stata a Chieti e Pescara per poi spostarsi a Teramo e L'Aquila, nel giorno di Pasqua, e chiudere il suo 'viaggio' ieri, nel giorno di Pasquetta, ad Avezzano e Sulmona.
Bernardini ha voluto toccare con mano lo stato delle case circondariali della nostra Regione, i livelli di accoglienza della popolazione carceraria. "Le carceri in Abruzzo - ha spiegato - sono come in tutta Italia: ci sono direttori bravi e personale preparato, ma si tratta comunque di istituzioni criminogene e chi fa il suo percorso in carcere non esce migliore. Quindi c’è molto da lavorare, anche con gli Uffici di Esecuzione penale esterna e con gli Uffici di Sorveglianza, per il reinserimento sociale di queste persone; ma deve collaborare tutta la collettività, dalle istituzioni ai cittadini volontari, perché molta strada deve essere fatta ancora".
Di quanto visto nelle carceri visitate, Rita Bernardini discuterà con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al quale ha inviato una dettagliata relazione. In particolare, la candidata radicale ha voluto sottolineare l'anomalia abruzzese, dove, a seguito della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, non sono state aperte le Rems che avrebbero dovuto sostituire quelle strutture. "Qui in Abruzzo non ci sono Rems. Giustamente l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlò, a proposito degli OPG, di orrore: ora però ci ritroviamo con i pazienti che vengono mandati in carcere. Bisognerà approfondire la questione, a partire da questa Regione",