"Questa mattina alle ore 8:30 circa una squadra inviata dal Comune è arrivata senza alcun preavviso nel Progetto Case di S. Antonio all'Aquila ed ha iniziato ad abbattere le piccole recinzioni che consentivano agli abitanti un po' di privacy".
A denunciarlo è la segretaria dell'Ugl Giuliana Vespa che, in mattinata, ha diffuso un comunicato durissimo. Un vero e proprio atto d'accusa nei confronti del sindaco Massimo Cialente.
"Con sprezzo ed arroganza hanno iniziato a gettare dai balconi tutto ciò che trovavano; sedie tavoli armadietti e quant'altro! Tutto ciò per ordine del sindaco che intanto, con falsità, stava facendo la sua passerella alle iniziative per commemorare le 309 vittime".
Gli abitanti, attoniti, si sono ritrovati a vivere un nuovo 6 aprile, l'affondo di Vespa. "Si sono sentiti nuovamente violentati, si sono visti di nuovo portar via un po' di normalità che faticosamente si erano ricostruiti, ma stavolta non per mano del terremoto ma per mano del sindaco. Vergognati, Cialente! Vergognati per aver messo i tuoi cittadini ancora una volta nella condizione di sentirsi sfollati. Vergognati perché hai impedito a queste persone di piangere e commemorare i propri morti perché dovevano cercare di recuperare le loro cose che venivano buttate giù dai balconi dagli operai che tu hai mandato! Vergognati non sei degno di essere il Sindaco di questa città, anzi non sei degno di essere aquilano! Con tutto il mio disprezzo".