E' tempo di una nuova legge urbanistica regionale.
E' quanto emerso dal convegno "Processi di pianificazione urbana" organizzato all'Aquila, presso la sede dell'Ordine degli architetti, dalla sezione regionale dell'Istituto Nazionale di Urbanistica.
"La legge in vigore risale al 1983, ci sono stati degli aggiustamenti che risalgono al 1995. L'Inu si è fatto negli anni costantemente promotore di un rinnovo, ma ben cinque Consigli regionali non vi hanno provveduto", ha detto il presidente di Inu Abruzzo e Molise Pierluigi Properzi.
La necessità di rinnovare la legge urbanistica nasce da quella di aggiornare lo strumento di pianificazione di riferimento dei comuni alla luce dei cambiamenti, avvenuti in special modo negli ultimi anni, delle tendenze economiche e di sviluppo determinate dalla crisi economica, che hanno spostato le possibilità e le opportunità di investimento dall'espansione edilizia alla rigenerazione urbana.
Nel corso del convegno, che ha preceduto l'Assemblea regionale dell'Inu, è stato annunciato un rafforzamento della collaborazione dell'Istituto con le tre università abruzzesi nel campo della ricerca.
Presentati dati che fotografano la situazione della regione nello scenario nazionale: in Abruzzo risiede il 2,2 per cento della popolazione nazionale, c'è un indice di vecchiaia superiore del 13 per cento rispetto alla media nazionale, il consumo di suolo su base annua è aumentato del 5,2 per cento rispetto al 6,9 nazionale.
Gli investimenti in costruzioni in Abruzzo negli ultimi sette anni sono diminuiti del 9 per cento mentre su base nazionale del 30: un dato che appare chiaramente determinato dalle attività di ricostruzione del capoluogo.