L’Istituto Nazionale di Urbanistica ha inviato alla Regione Abruzzo un’articolata serie di osservazioni sul documento “Abruzzo Prossimo” relativo al ciclo di programmazione dei fondi europei 2021 – 2027.
La sezione regionale dell’INU individua alcune criticità, tra queste quelle relative al posizionamento strategico dell’Abruzzo e al ruolo che il Documento costruisce per esso, assieme alle azioni che ne conseguono.
Proprio nel momento in cui si discute di infrastrutture europee, con la presa di posizione delle organizzazioni di categoria, delle forze sociali e sindacali che hanno ribadito la necessità di ottenere il passaggio in Abruzzo del cosiddetto 'Corridoio intermodale 5', dalla penisola Iberica ai Balcani, lungo la direttrice che da Barcellona muove verso Civitavecchia e, di lì, a Ortona fino a Ploce, con il governatore Marco Marsilio che ha confermato l'impegno della Regione in questo senso, l'INU denuncia che "le infrastrutture previste a sostegno del ruolo di regione cerniera prospettano un sostanziale abbandono della direttrice Ortona - Civitavecchia quale importante ‘parte di terra’ della direttrice di trasporto tra il Tirreno e l’Adriatico, a vantaggio della valorizzazione del porto di Vasto e quindi del collegamento con Napoli".
Questa scelta presenta due aspetti negativi, sottolinea l'Istituto: "la rinuncia al supporto che il collegamento Ortona - Civitavecchia avrebbe fornito allo sviluppo delle aree della Valle Peligna e della Marsica; la sovrapposizione delle funzioni nei porti abruzzesi (merci/turismo/pesca) senza una chiara scelta di ruoli con una corrispondente pianificazione dei retroporti e dei loro collegamenti".
L’INU perciò raccomanda di "definire meglio il ruolo di ‘cerniera’ che si intende dare all’Abruzzo nella dimensione macroregionale attraverso:
- la ridefinizione in sede europea dei corridoi e della rete TEN con particolare riferimento ai flussi est - ovest tra l’Italia centrale e l’area dei Balcani; il potenziamento del ‘ponte di terra’ Ortona - Civitavecchia e la conseguente definizione dei telai infrastrutturali che reggono detto progetto;
- la definizione del ruolo specialistico dei singoli porti all’interno del sistema portuale abruzzese e delle relative connessioni con la mobilità su ferro longitudinale e trasversale”.
La sezione regionale dell’Istituto individua criticità anche sul versante degli strumenti: "Il documento 'Abruzzo Prossimo' si riferisce a un quadro di politiche, di progetti e di risorse definito da atti di pianificazione che in gran parte sono in corso di revisione da parte del Governo Draghi (Piano Sud 2030, PNRR, Politica di Coesione 21/27, PAC post 2020, Fondi Strutturali) relativamente ai quali costruisce una matrice di coerenza strategica il cui successo è però subordinato alla capacità dell’Amministrazione Regionale di adeguare il proprio assetto amministrativo ed effettuare riforme nei settori strategici. In particolare, relativamente al 'governo del territorio' non viene detto nulla in merito alla nuova Legge Regionale Urbanistica, al nuovo Piano Regionale Paesaggistico, al nuovo Quadro di Riferimento Regionale, che a nostro avviso invece costituiscono le basi indispensabili per una riforma del settore".
Durissimo il commento del deputato di Italia viva Camillo D'Alessandro: "Quanto denunciato dall’Istituto nazionale di urbanistica sul documento di programmazione regionale definito 'Abruzzo prossimo' per la programmazione 2021-2027 è di estrema importanza per il futuro della Regione, non rimanga nascosto nella disattenzione collettiva, ed appare di una gravità inaudita, inaccettabile e suicida".
Più che 'Abruzzo Prossimo', l'affondo di D'Alessandro, "quanto elaborato da Marsilio dovrebbe chiamarsi 'Abruzzo Pessimo'. Mentre tutte le organizzazioni di categoria e le forze sociali all’unanimità chiedono un impegno condiviso ed unitario a tutte le forze politiche per sostenere la modifica delle reti Ten-T, il riconoscimento del nuovo corridoio Ploce-Ortona-Marsica (Val Peligna) in sede europea ed il riconoscimento di un nuovo corridoio trasversale dei 'due mari', la Regione nel suo atto di programmazione fondamentale fa esattamente il contrario. Questa decisione, tra l’altro incoerente con la zonizzazione della ZES, che influisce sulla programmazione dei fondi europei farà perdere, senza appello, la possibilità di una revisione delle Retri Ten-T, partita già complicata e per nulla scontata e indebolisce qualunque iniziativa istituzionale".
Marsilio: "Dall'Inu osservazione sbagliata e totalmente infondata"
"L’osservazione dell’Inu, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, secondo la quale nel documento 'Abruzzo Prossimo' la Regione avrebbe 'abbandonato' il corridoio Civitavecchia – Ortona è sbagliata e frutto di un evidente errore di valutazione".
Così il presidente Marco Marsilio in una nota; il governatore ha chiesto e ottenuto un immediato incontro per chiarire tale aspetto, al quale ha preso parte il professor Piero Properzi, componente del direttivo Inu. "Al professor Properzi, ho illustrato e consegnato una ricca documentazione che certifica l’attività della Giunta Regionale verso l’obiettivo di ottenere dall’Unione Europea il riconoscimento del corridoio trasversale tirrenico-adriatico".
Nell’attesa di poter continuare il confronto con il Presidente regionale dell’Inu in una prossima occasione, il presidente Marsilio ha comunque ringraziato l’Inu, tramite il prof. Properzi, per l’attenzione dedicata e i preziosi suggerimenti contenuti nelle osservazioni in merito alla Legge Urbanistica e agli strumenti di pianificazione territoriale, che saranno oggetto di puntuale riflessione.